Non c’è dubbio che nel 2019 la tecnica dell’editing genetico, o come spesso definita CRISPR/Cas9, sarà protagonista nell’avanzamento della scienza. Nonostante i danni arrecati alla ricerca del settore e alla credibilità della scienza da parte del biofisico cinese He Jiankui, che ha modificato il DNA embrionale di due gemelle per proteggerle da un potenziale contatto con il virus dell'HIV e quindi dall’AIDS, l'editing genico sarà, come molto spesso è accaduto negli ultimi tempi, al centro della ricerca e del dibattito etico per l'anno 2019.
Questa tecnica sarà perfezionata affinché si possa arrivare alla definitiva eliminazione dei geni difettosi, come ad esempio il gene RPE65, che mutato porta a cecità totale nei bambini e negli adulti. Il 50 per cento delle persone con mutazioni in entrambe le copie del gene RPE65 è destinato alla cecità totale entro i 16 anni di età.
L’FDA, l’agenzia di regolamentazione dei farmaci e dei trattamenti terapeutici, ha da poco approvato un protocollo di terapia genica (luxturna) in grado di produrre una copia funzionante del gene RPE65, che agisce al posto del gene RPE65 mutato. Questo gene funzionante ha il potenziale per ripristinare la visione e migliorare la vista. Ci aspettiamo risultati simili per l'atrofia muscolare spinale, la fibrosi cistica e l'emofilia.
Tutto ciò sarà possibile realizzarlo attenendoci semplicemente a due regole: a) ogni intervento deve essere finalizzato a garantire il benessere della futura persona e/o i suoi discendenti; b) ogni intervento non dovrebbe ulteriormente svantaggiare, discriminare, o creare divisione nella nostra società. Parafrasando Marinetti: “dobbiamo avere fiducia nel progresso, che ha sempre ragione, anche quando ha torto, perché è il movimento, la vita, la lotta, la speranza”.