La storia del virus Chikungunya (CHIKV per gli amici) illustra bene come in Natura non si possa dare nulla per scontato. Il virus è africano, ma la zanzara che lo trasmette in Italia (e responsabile delle infezioni ad Anzio) è asiatica. Come è possibile? CHIKV (il nome in Swahili significa "piegato", vi racconto dopo perché) è stato rilevato negli anni '50 in Tanzania, ma negli anni successivi si è diffuso in Asia e in America. La zanzara vettore originaria è Aedes aegypti, diffusa in Africa, nell'America centro-meridionale e nel Sud-Est Asiatico. È stata proprio la zanzara a consentire al CHIKV di raggiungere gli altri continenti. Ma A. aegypti non è presente in Italia.
Il passo successivo è stato un tipico "trucco" da virus: una mutazione, probabilmente avvenuta in un ceppo di CHIKV durante un'epidemia nel Pacifico, in particolare nell'isola di La Reunion nel 2005-2006. Grazie a questa modificazione genetica casuale (potremmo dire evoluzione) CHIKV è diventato in grado di essere trasmesso da un'altra zanzara, Aedes albopictus meglio nota come zanzara Tigre. Ed è qui che Asia e Africa si incontrano. Perché la zanzara Tigre, originaria del Sud-Est Asiatico, negli ultimi 30 anni si è diffusa in tutto il mondo, raggiungendo anche le zone temperate del Mediterraneo, Italia inclusa.
Due le ragioni della sua diffusione
Due fattori hanno contribuito alla sua diffusione. Il primo è il commercio, con il passaggio di merci dall'Asia e dall'America per nave, nelle cui stive (in particolare nei pneumatici usati), le uova della zanzara possono resistere per mesi. Questo anche grazie ad una specie di "animazione sospesa" che consente alle uova di schiudersi anche dopo settimane dalla deposizione, in presenza di acqua non appena la temperatura e la luce sono ottimali. Il secondo è il clima. La mitezza delle stagioni fa sì che queste zanzare siano attive da maggio a novembre, ma in ambiente urbano (all'interno degli edifici), gli adulti possono essere attivi anche fino a dicembre. La zanzara Tigre punge di giorno e di notte, per cui ha più occasioni di "pasteggiare" delle zanzare serotine nostrane e, come tutte le zanzare, si riproduce rapidamente: circa 7-10 generazioni per ogni stagione.
È stata la zanzara Tigre a portare CHIKV in Italia nel 2007, causando un'epidemia con oltre 200 casi in Emilia Romagna, a partire da un singolo viaggiatore infetto. Ma da allora, i casi di Anzio sono i primi "autoctoni" cioè dovuti a punture di insetto avvenute in Italia. Ogni anno, però, importiamo una decina o più di casi di CHIKV da turisti o persone proveniente da zone endemiche e questo fa sì che sia sempre presente il rischio di trasmissione da parte delle zanzare Tigre nostrane.
CHIKV non è un virus molto pericoloso, ma la sua infezione non è trascurabile. Dopo un'incubazione di 7-10 gg esordisce con febbre e dolori articolari intensi (da qui il nome Africano), a volte accompagnati da eruzione cutanea. La guarigione è spontanea in circa 10 gg, ma i dolori articolari possono persistere in alcuni pazienti per settimane o mesi (in pochi casi anche anni). Le complicanze sono rarissime e solitamente a carico di anziani con patologie pre-esistenti come diabete, ipertensione, malattie cardiovascolari o immunodepressione. Non c'è cura specifica, solo supporto della qualità della vita con antidolorifici in attesa di guarigione. Le persone sono infettive (cioè possono infettare le zanzare) nella prima settimana della fase acuta. Non c'è trasmissione diretta tra persone.
Nessun allarme, ma la vigilanza deve essere alta
Allarme? No, perchè per fortuna il virus non circola stabilmente nella popolazione da noi, ma a fronte di un possibile aumento della frequenza di casi importati l'attenzione delle autorità sanitarie deve essere alta. Oggi esiste una rete di sorveglianza nazionale in grado di intercettare rapidamente i casi di questi e altri virus "esotici" (Zika, Dengue, West Nile) trasmessi dalla zanzara Tigre che ogni anno sono importati nel nostro Paese.
La miglior difesa è controllare i vettori, con campagne di disinfestazione nelle zone ad elevata densità di zanzare e, per i cittadini, l'uso di zanzariere, repellenti, insomma le solite armi anti-zanzara.
Il paragone con il recente caso di malaria in Trentino è d'obbligo. Le zanzare sono diverse (in realtà quella responsabile del caso di malaria non è stata ancora identificata), ma il messaggio è lo stesso: gli insetti (e i virus che trasmettono) si evolvono e si adattano molto rapidamente. E' necessario che anche le nostre misure di sorveglianza e prevenzione si evolvano altrettanto rapidamente.