Come neurologo, come medico e come cittadino io spero vivamente che il 2019 confermi le “voci insistenti” che da tempo circolano e cioè che sia in arrivo un farmaco o più farmaci in grado almeno di rallentare la progressione della Demenza di Alzheimer. Decine di milioni di persone nel nostro paese, in Europa e nel Mondo attendono con ansia crescente questo momento.
Sono malati e famigliari, sono persone che hanno molti casi in famiglia e che vedono con ansia il sopraggiungere della terza e quarta età quando questa terribile malattia “presenta il conto…”. Spero anche che il progetto Interceptor che l’Agenzia Italiana per il Farmaco ed il Ministero della Salute hanno di recente lanciato per sperimentare e validare un modello innovativo per la diagnosi precocissima dell’Alzheimer, spicchi definitivamente il volo e porti frutti significativi. Sarebbe un magnifico esempio dell’importanza del concetto di Servizio Sanitario Nazionale che quest’anno celebra i suoi (primi) 40 anni. Che Dio e la Politica (quella con la P maiuscola) ce lo preservi il più a lungo possibile!
Buon Anno a tutti.