Tutta la verità sulla scuola. Sull’edilizia scolastica, uno dei progetti cardine di questa legislatura, per la prima volta soldi, tanti soldi per riparare le nostre scuole, proteggerle dal rischio sismico, metterle in regola con l’agibilità. E tutta la verità sulla scuola digitale, oggetto per la prima volta di un ambizioso Piano Nazionale, il PNSD, che ha investito fondi, generato bandi, attivato percorsi per rendere la nostra scuola finalmente contemporanea. Tutta la verità abbiamo chiesto il Ministero dell’Istruzione. Era il 18 agosto e abbiamo usato la procedura prevista da un’altra legge approvata in questa legislatura, che offre a tutti i cittadini, e in particolare ai giornalisti, la possibilità di chiedere e ottenere dalla pubblica amministrazione, tutti i dati disponibili su un certo argomento. Lo strumento si chiama FOIA, Freedom of Information Act, pilastro di tante democrazie occidentali finalmente previsto anche in Italia. Come Agenzia Italia avevamo già fatto un FOIA in occasione della crisi idrica a Roma: allora chiedemmo al sindaco Virginia Raggi “tutta la verità”, la verità dei dati ovviamente; ci rispose l’ACEA, l’azienda che gestisce acqua ed elettricità dei romani, contribuendo a fare chiarezza su problemi e responsabilità.
Il 18 agosto abbiamo presentato un FOIA molto ampio al MIUR, al ministero dell’Istruzione. Abbiamo chiesto tutti i dati sull’edilizia scolastica, ovvero di mettere i cittadini in condizione di sapere se la scuola frequentata dai propri figli ha chiesto i fondi messi a disposizione dal governo per riparare gli edifici; e se sì, quanti soldi e per fare cosa e a che punto sono i lavori; e magari anche di scoprire che magari la scuola interessata non lo ha fatto ma quella limitrofa sì e questo apre tutta una serie di percorsi possibili. È una informazione che stimola un cambiamento.
Ma gran parte delle nostre domande al MIUR vertevano su altro, sulla scuola digitale. Sì ha un bel dire che la maggioranza delle scuole sono connesse, si tratta invece di capire come sono connesse, con quale livello di connettività; e poi di capire se è connessa la segreteria, o anche un’aula di informatica, oppure tutte le classi. Con i dati che abbiamo ottenuto vorremmo mettere gli studenti e i genitori (ma perché no, anche i docenti certo), in condizioni di sapere, confrontare, attivarsi se serve, protestare se è il caso. Anche qui, a partire dai dati, a partire dai fatti. Oggi vi raccontiamo cosa abbiamo scoperto sulle ristrutturazioni edilizie e la messa in sicurezza delle scuole. Tra qualche giorno vi daremo dati e cifre sullo stato di 'salute digitale' degli istituti scolastici italiani.
È la missione che ci siamo dati all’AGI da quando con Marco Pratellesi siamo arrivati, ormai un anno fa: promuovere, in un mondo pervaso di fake news e post verità, un giornalismo basato sui fatti. Perché per noi, nonostante tutto, la verità conta.