Se avete anche voi una chat di famiglia su Whatsapp, una di quelle dove si trovano tutti assieme figli, genitori, nonni, a condividere storie e appuntamenti in un equilibrio spesso divertente ma precario, mi potete capire. Immaginate di aggiungere al gruppo un estraneo. Non una persona fisica, ma un robot, o più correttamente un bot, ovvero un utente virtuale dotato di intelligenza artificiale e in grado di correggere in tempo reale tutte le inesattezze, a volte le balle spaziali, che scriviamo tra noi. Praticamente un robot saputello, una specie di Grillo parlante di Pinocchio per l’era digitale. Oggi lo chiameremmo un fact-checker velocissimo, che riesce a dare il suo verdetto in tempo reale.
La mamma per esempio scrive che con l’arrivo dell’influenza è bene bere tanto? Il bot interviene subito per dire che è una credenza popolare non supportata dalla scienza. Tié. Con tanto di link all’ultima ricerca scientifica in materia. Ci manca solo una bacchettata sulle dita ma una smentita così è come una sberla se sei permaloso.
Questo bot esiste, hanno scelto di darle le sembianze di una ragazzina, e di chiamarla Meiyu, ma gli oltre centomila utenti che lo utilizzano lo chiamano Zia Meiyu, perché è come una di quelle zie petulanti che ti riportano con i piedi per terra. Meiyu è una app sviluppata da una società di Taiwan, la piccola repubblica cinese. Lanciata a dicembre, ha avuto subito un notevole successo ma ha anche causato non pochi incidenti diplomatici per la serie “chi è mo’ questa che si impiccia delle nostre cose e mi dice che ho torto?”.
Meiyu è un esperimento interessante se lo consideriamo nel filone del controllo dei fatti in tempo reale che è un po’ la terra promessa del fact-checking dei giorni nostri: circondati come siamo da fake news e propaganda, avremmo bisogno di poter affermare le verità dei fatti subito, prima che una balla sia stata condivisa milioni di volte sui social media. Mentre il lavoro di chi fa factchecking spesso richiede ore di ricerche e approfondimenti sulle fonti. Da questo punto di vista sono certo che l’intelligenza artificiale possa accorciare moltissimo i tempi necessari a trovare i documenti per accreditare o smentire una affermazione. Sono meno ottimista sul destino di Meiyu come factchecker familiare. Del resto il Grillo parlante di Pinocchio aveva anche ragione in quel che diceva, ma non ha fatto una gran fine.