In questi giorni sulla manovra economica c’è un tale caos che mi ha stupito relativamente scoprire che la app più scaricata in Italia è una app che promette di pagarti se cammini. Una sorta di passeggiata di cittadinanza. Ogni tot passi, guadagni qualcosa. Basterebbe questo a raccontare che roba è SweatCoin, la moneta del sudore, ma la cosa che rende la storia ancora più intrigante, e in linea con i tempi che corrono, è il fatto che dietro non ci stanno i soliti genietti americani della Silicon Valley, ma due imprenditori russi di base a Londra. Altro che sanzioni, quindi. Ma riavvolgiamo il nastro.
SweatCoin nasce all’inizio del 2016: la creano Oleg Fomenko e Anton Derlyatka. Di loro non si sa molto: studi a Mosca, master a Londra; Fomenko nel 2008 aveva creato una piattaforma per lo streaming musicale, Bloom.fm, ebbe un certo successo fino al 2014, poi è arrivato Spotify, fine della storia; Derlyatka invece è un investitore con un background da ingegnere. Sul sito ufficiale i due sono immortalati su un tetto del centro di Londra , con i muscoli in bella mostra sotto le tshirt attillate, e sotto la storiella di quelli che amano la natura, gli spazi aperti, le querce, gli albatross e le balene. Per questo avrebbero fatto SweatCoin: per incentivare le passeggiate all’aperto. La app infatti calcola solo i passi che fai all’aperto, non valgono quelli negli uffici, sui tapisroulant e nelle palestre; e ogni mille passi all’aperto ti ricompensa con 0,95 sweatcoin da spendere in prodotti sul sito (molta roba da fitness ma non solo. Esempio: con ventimila sweatcoin, ovvero 21 milioni di passi, ti porti a casa un iPhone X)).
Visto che per gli utenti è gratis, probabilmente i due fondatori guadagnano dalle aziende che vengono promosse sulla piattaforma ma non è chiarissimo. Insomma SweatCoin debutta un anno fa negli Stati Uniti e nel Regno Unito e va così: il New York Times annota che per la prima volta il movimento fisico ha un valore economico; la Reuters loda la app che ti paga per stare in forma; Forbes dice che nel Regno Unito è un successo immediato. Insomma, è un botto. Che si sta ripetendo in questi giorni in Italia: primo posto assoluto, meglio di Whatsapp e Instagram, Netflix e YouTube. Da registrare che nel frattempo Derlyatka avrebbe detto che in futuro gli sweatcoin potrebbero essere usati per pagare le tasse: cammini e sei a posto col fisco, altro che flat tax.
Ma intanto nel resto del mondo sta lentamente scemando: forse perché - qualcuno ha notato - la app per funzionare va tenuta sempre accesa e questo ti scarica di brutto il telefonino. Ma, per dire, nella categoria salute, negli Stati Uniti è prima fissa da un anno: cinque milioni di utenti, pare. Buffa questa storia degli americani che nel nome della forma fisica, delle passeggiate e dell’aria aperta, sono sempre tracciati negli spostamenti da un app di due russi no?