Non ho fatto in tempo a scaricarmi Vero, l’ultima meraviglia in fatto di app, la sfida finale che avrebbe messo in ginocchio Mark Zuckerberg, che era già partita la campagna per cancellarla dai nostri smartphone. Se tutto va come al solito fra qualche ora è già morta insomma. Certe imprese sono come stelle comete, spariscono prima che tu possa dire wow. La vicenda potrebbe finire qui, ed essere archiviata fra le tante app che negli anni scorsi per qualche giorno hanno sognato di prendere il controllo della nostra vita social al posto di Facebook e Instagram, e invece vale la pena di essere raccontata perché ci racconta meglio di tante prediche che aria tira sul web.
Dunque c’è questa app piuttosto misteriosa che dopo un paio di anni di anonimato, improvvisamente diventa la più scaricata degli Stati Uniti. Davvero nessuno sa perché. Seguono post entusiasti e il successo dilaga anche da noi. Vero promette di fare quello che fanno Instagram e Facebook senza pubblicità, senza tracciare i tuoi dati personali, senza che sia un algoritmo a decidere quale post dei nostri amici dobbiamo vedere o ignorare. Insomma, teoricamente una meraviglia, ma chi paga?
Il modello di Vero prevede che paghino gli utenti: il primo milione di utenti sarà gratis a vita, gli altri prima o poi pagheranno qualcosa ma saranno liberi dal controllo occhiuto di Mark Zuckerberg e dei suoi accoliti. Vero vola ma intanto si aprono tre fronti. Il primo e più serio riguarda il creatore della app che non è il solito genietto della Silicon Valley, ma un imprenditore arabo di stanza in Libano. E non uno a caso, ma il figlio dell’ex primo ministro e fratellastro dell’attuale primo ministro.
Nulla di male se non fosse che la società di costruzioni di famiglia qualche tempo fa è fallita lasciando senza stipendio 31 mila persone che poi sarebbero state ammassate in campi di lavoro senza cibo né acqua, secondo Reuters. Insomma, #deleteVero cancellatevi da Vero è schizzato su Twitter ma allora si è scoperto che cancellarsi non è così facile, e che la app ha dietro un team di un team di sviluppatori russi. Il che di questi tempi aggiunge un mistero al mistero. Insomma, non so se Vero riuscirà a superare questa tempesta mediatica o finirà nel dimenticatoio come Ello (2014) e Peach (2015). Ma so che c’è nell’aria voglia di una alternativa a Facebook e Instagram, e prima o poi arriverà.