È il giorno della legge di bilancio, la famosa manovra, probabilmente il più importante atto parlamentare, quello che ogni anno serve a favorire la crescita economica e a redistribuire le risorse stabilendo il carico fiscale e gli incentivi fra le diverse categorie sociali. Vedremo il dettaglio delle norme ma ce n’è una, che riguarda la tecnologia, che è già stata anticipata: si tratta dell’obbligo per tutti, di accettare il bancomat o la carta di credito per incassare un pagamento.
Non conta l’importo, anche un caffè. In realtà l’obbligo già esiste, dal 2016, ma non ha sortito alcun effetto visto che non sono previste sanzioni per chi non si adegua. Adesso scatta una multa: 30 euro, piccola ma simbolica è stato spiegato dal vice ministro dell’Economia Luigi Casero; e poi mica tanto piccola, a furia di pagare 30 euro di multa per un caffé un bar rischia di andare in rovina. Perché questa stretta, che tra l’altro riguarda tutti i professionisti, dagli artigiani agli avvocati? Per una buona causa. Perché i contanti consentono di creare una economia sommersa – che in Italia è stimata in oltre 110 miliardi di euro - e sono il presupposto dell’evasione fiscale.
Perché in Italia il contante va ancora così forte? Per due ragioni: in parte per poter fare del nero, cioè incassare dei soldi da occultare al fisco; ma anche perché si dice sempre che le commissioni che le banche trattengono per queste transazioni, sono le più alte del mondo. Vedremo se la norma (e la multa) arriveranno al traguardo finale dell’approvazione di Camera e Senato. Ma intanto si può dire che rischiamo come al solito di fare le cose giuste tardi e male. Nella tecnologia a volte partire per ultimi può rivelarsi un’opportunità: perché con un salto da rana si possono saltare delle tappe intermedie e adottare direttamente l’ultima soluzione tecnologica.
In Africa è avvenuto con i telefonini che, senza bisogno dei personal computer, che non c’erano, sono diventati lo strumento per collegarsi ad Internet. Per i pagamenti le carte di credito e i bancomat erano il futuro a 10 anni fa. Ora si può pagare con decine di app, mostrando il tuo telefonino a quello del commerciante, senza bisogno, per effettuare la transazione, di dotarsi di quella ormai vetusta scatoletta che prende il nome di POS. E spesso con commissioni irrisorie.