Si è chiusa con il Nobel della Pace la grande settimana dei Nobel, che ogni anno all’inizio di ottobre ci consente di premiare a ringraziare le persone che hanno fatto qualcosa di straordinario per l’umanità nei campi della medicina, della fisica, della chimica, della letteratura e della pace. Manca solo il Nobel dell’Economia (la settimana prossima).
Ma in realtà ne mancano molti di più. Non c’è un Nobel della tecnologia per esempio. Ed è il motivo per cui non sono mai stati premiati gli inventori dell’automobile, dell’aeroplano, dei pannelli solari fotovoltaici, dei razzi spaziali, ma anche dell’aria condizionata o della lavatrice o del frigorifero. Per non parlare dei telefonini. Nel 2009 io candidai – impropriamente, provocatoriamente – Internet al Premio Nobel della Pace sul presupposto che la rete sia in realtà “la prima arma di costruzione di massa” (due ragioni in sintesi: accesso immediato a tutta la conoscenza del mondo e connessione fra tutte le persone). Avrei voluto premiare in realtà i creatori del protocollo che fa funzionare Internet (Vint Cerf e Bob Kahn) e del world wide web (Tim Berners-Lee) che l’ha resa utilizzabile da tutti noi.
La verità è che sarebbe servito un Nobel per la Tecnologia, ma Alfred Nobel, quando istituì questo premio nel 1901 non aveva previsto la tecnologia. Certo era un altro mondo, e infatti nel 1968 è stato aggiunto il Nobel dell’Economia che non è affatto una scienza di base. Ma la Fondazione che gestisce il premio, ogni anno ribadisce che le categorie ormai sono quelle, la tecnologia resta fuori. Qualche volta si è trovato il modo di premiare una “tecnologia” facendola rientrare sotto la fisica: è toccato al nostro Guglielmo Marconi nel 1909 per il radio trasmettitore, e poi ai creatori dei transistor, dei laser, dei semiconduttori e della luce LED. Ma si tratta di eccezioni: il sito Quarz qualche giorno fa ha calcolato che su 881 premiati, sono 28 erano ingegneri o tecnologi. Ci sono altri premi per loro (così come per la matematica o l’architettura). Per questo quando li vincono diciamo: è come se fosse un Nobel. Ma non lo è.