Sta montando un caso, neanche tanto piccolo, sui telefonini di Donald Trump: ci riguarda non solo perché si tratta del presidente degli Stati Uniti, ma perché ci rivela la sicurezza, nulla, delle nostre conversazioni telefoniche. Il caso è questo: le spie cinesi e russe hanno trovato il modo di ascoltare le telefonate di Trump. Non tutte, ma solo quelle che fa agli amici dal suo telefonino privato che il presidente si ostina ad utilizzare nonostante gli avvertimenti contrari dei suoi consiglieri per la sicurezza.
La cosa non è affatto banale perché con quel telefonino il presidente chiama persone che vengono così individuate dalle spie straniere come possibili fonti di notizie sugli Stati Uniti e perché spesso con loro il presidente si lascia andare a confidenze e giudizi che sarebbe meglio tenere riservate. Il fatto è che intercettare una telefonata è facilissimo, ed entrare nei nostri sofisticati smartphone, magari dal microfono o dalla fotocamera, ancora più facile. Per questo i capi di Stato e di governo usano telefonini speciali.
Il problema nasce dal fatto che Trump non vuole rinunciare al suo iPhone. In realtà ne ha tre: tre iPhone. Ma due sono stati “modificati” per renderli sicuri e in qualche modo non hackerabili, il terzo è il suo privato e Trump si ostina ad usarlo perché è l’unico dove può salvare i contatti in rubrica. Gli altri due infatti sembrano degli iPhone ma tecnicamente sono un’altra cosa. Cosa lo ha rivelato una volta il predecessore di Trump, Barack Obama, in una intervista. Disse che non poteva fare telefonate, poteva ricevere email solo da un numero ristretto e approvato di utenti, erano stati disabilitati la fotocamera e il microfono, era impossibile scaricarsi delle app e quindi, per dire, sentire la musica, ed era vietato persino mandare sms visto che una legge americana prevede che tutte le comunicazioni del presidente siano conservate e con gli sms non è possibile farlo.
Insomma, scherzava Obama, è un grande telefonino ma non funziona, avete presente i telefonini giocattolo che hanno i bambini di tre anni? Beh è così.
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