Può sembrare addirittura pleonastico dirlo, anzi ripeterlo. State attenti alle foto che vi scattate col telefonino. Quando questa mattina l’ho detto, anzi l’ho ripetuto, a mia figlia adolescente, lei stava prendendo lo zaino per andare a scuola. Le ho detto: c’è una notizia interessante oggi sui giornali; dice che una sessantina di ragazzine di Modena - ma ce n’è qualcuna di Reggio Emilia - avevano una chat su Whatsapp dove condividevano foto che volevano essere buffe; a volte mezze nude, a volte completamente nude; ma poi il fidanzantino di una di loro le ha viste, in qualche modo se le è salvate sul proprio computer e le ha condivise con tutte la scuola; e adesso le ragazzine sono disperate. Quindi, ho concluso la mia paternale, attenta alle foto che ti scatti e che condividi. Mia figlia, che come i suoi coetanei vive allegramente sui social, ha accennato uno sbuffo, ha mandato gli occhi al cielo e mi ha detto: lo so papà, ma io che c’entro con questa storia? Nulla, credo, eppure moltissimo.
La facilità con cui ci scattiamo foto e le condividiamo - e in quel momento esatto ne perdiamo il controllo - è una novità assoluta nella storia dell’umanità. Esiste da qualche anno appena, e nell’euforia social che ci ha contagiato tutti, sottovalutiamo i rischi, salvo ricordarcene quando qualche adolescente disperato si toglie la vita. E’ difficile tracciare una linea netta di comportamento. Dovremmo attenerci al principio di buon senso per cui non dovremmo scrivere cose o scattare foto di cui potremmo pentirci. Ma lo sappiamo noi per primi che è impossibile: ci sono messaggi privati e foto intime che in certi momenti ci appaiono irresistibili e che pubblicati creerebbero imbarazzo. E allora dovremmo almeno limitare il rischio: cancellarli oppure usare applicazioni con una crittografia che li renda illeggibili senza una password. Questo potremmo fare. Ma c’è qualcosa che anche Whatsapp può fare per noi, anzi per i nostri figli. Visto che di noi Mark Zuckerberg, che è il proprietario di Facebook, Instagram e Whatsapp, sa già tutto, potrebbe per una volta violare la privacy dei telefonini dei minori con un messaggio che li avvisi dei rischi di condividere foto private e intime.