Se i vostri figli vanno pazzi per Fortnite, fra poco vi chiederanno di giocare ad Apex Legends. È l’ultimo improvviso e imprevisto successo del mondo dei videogame. Quando è stato pubblicato, una settimana fa, nelle prime otto ore aveva totalizzato un milione di giocatori, nel primo giorno due milioni e mezzo, dieci milioni in tre giorni, e qualche ora fa c’è stato l’annuncio del traguardo dei 25 milioni di giocatori.
Difficile spiegare questa marcia trionfale di un gioco che apparentemente non è molto diverso da quello che è stato il grande successo del 2018, Fortnite appunto. Anche Apex Legends, che vuol dire la Leggende Massime, è uno sparatutto in prima persona che si svolge su una qualche isola immaginaria dove si viene scaricati e ci si divide in venti squadre di persone per quella che in gergo si chiama Battle Royale, battaglia reale, il format preferito di molti videogame.
Dietro Apex Legends c’è un mago del genere: si chiama Vince Zampella e una decina di anni fa divenne famoso per aver creato un altro gioco allora leggendario, Call of Duty. Quell’avventura finì con un lungo contenzioso in tribunale e nel 2012 Zampella ha fondato la sua società, Respawn Entertainment, con cui ha firmato un prodotto di buon successo TitanFall, cui era seguito TitanFall2. Nel frattempo la Respawn è stata comprata dal colosso Electronic Arts per oltre 300 milioni di dollari alla fine del 2017, e quando tutti si aspettavano il terzo tempo della saga dei Titani, Zampella ha cambiato campo di gioco sfidando il predominio Fortnite.
Per una recensione tecnica, aspetto di vedere mio figlio in azione. Quello che colpisce di questi giochi è che non sono solo giochi, sono mondi in cui si entra, posti dove incontrare gli amici e sfidarsi in squadre rimanendo a casa. È come Second Life, il social network dove andavamo prima di Facebook, ma con dentro un film di azione che ogni volta cambia in base a quello che fai.
È davvero una nuova frontiera del divertimento e dello storytelling, come dimostra quello che è accaduto qualche giorno fa proprio su Fortnite quando invece della battaglia reale si è svolto un concerto: un famoso dj, Marshmello, ha messo la musica e nel mondo dieci milioni di persone hanno partecipato facendo danzare i rispettivi avatar. È un fenomeno che non va liquidato come perdita di tempo o rimbambimento collettivo, ma seguito e capito non solo per non perdere contatto con i nostri figli.
Intanto, se volete saperne di più, oggi pomeriggio seguite su Twitch la prima sfida fra campioni del genere: in palio 100 mila dollari.