Le telefonate di Google, di cui abbiamo parlato un paio di giorni fa, continuano a far discutere e parecchio. È giusto che un umano si trovi a parlare al telefono con l’assistente vocale di Google, praticamente un robot animato da un potente sistema di intelligenza artificiale, senza saperlo? Pensando anzi di parlare con un altro essere umano? No per molti, al punto che Google nelle ultime ore per fronteggiare le critiche ha precisato che l’identità artificiale di chi fa la telefonata sarà in qualche modo rivelata con una frase del tipo: “Pronto, sono un robot di Google, posso parlare con lei?”.
La trasparenza, mentre corriamo veloci verso un futuro che assomiglia alla fantascienza, ha un senso. Anzi, è doverosa. Non a caso la stessa esigenza si avverte in un altro settore dove l’intelligenza artificiale fa passi da gigante: quello delle auto che si guidano da sole.
Finora la linea era che dovesse trattarsi di automobili in tutto e per tutto indistinguibili da una vettura normale (a parte una specie di parabola sul tetto per intercettare segnali). Adesso invece una delle startup meglio posizionate, Drive.ai, fondata da alcuni ingegneri della università di Stanford, 50 milioni di dollari di investimenti incassati un anno fa, e il permesso di debuttare con il primo servizio in Texas fra qualche settimana, ha deciso di prendere la strada contraria: le vetture saranno dei furgoncini arancioni con una scritta grande su fondo azzurro: Veicolo che si guida da solo. E sulle fiancate ci saranno dei piccoli schermi con i quali il computer di bordo potrà dialogare con i pedoni con frasi tipo: “Sto aspettando che attraversi”.
Secondo la fondatrice di Drive.ai, Carol Riley, 36 anni, una delle donne più autorevoli del mondo nel campo dell’intelligenza artificiale, le auto che si guidano da sole saranno i primi “social robot con cui interagiremo”. Ed è giusto saperlo quando ne incontreremo uno. Non manca molto, vedrete. In California le aziende autorizzate a fare i test tre anni fa erano 7: ora sono 34. Praticamente è una invasione.