Ok all'alleanza alle regionali ma nella nota congiunta diramata al termine del vertice tra Silvio Berlusconi, Giorgia Meloni e Matteo Salvini, durato quattro ore, si parla di "precisa volontà di contribuire nell'interesse dell'Italia a trasformare in atti dell'esecutivo i principali punti del programma di centrodestra votato dagli elettori". Ai vertici della Lega è sembrata una fuga in avanti. Da qui due precisazioni. La prima, quella del sottosegretario alla presidenza Giancarlo Giorgetti: "Il Governo Lega-5Stelle lavorerà, e bene, per tutti i cinque anni previsti, rispettando punto per punto il contratto di governo e la voglia di cambiamento degli italiani". La seconda arrivata da fonti del partito di via Bellerio: "Sul territorio, dove le alleanze con gli esponenti locali di Fi e FdI funzionano e hanno portato buoni risultati, sarà riproposta la formula. A livello nazionale resta l'accordo di programma con i Movimento 5 stelle per realizzare il programma di governo nei prossimi 5 anni a partire dalla manovra economica e dai prossimi provvedimenti che il consiglio dei ministri approverà lunedi' prossimo".
Via libera a Foa presidente della Rai
La riunione tra i leader del centrodestra è servita per dare il via libera a Marcello Foa (mercoledì ci sarà l'ok di FI nella Commissione vigilanza con il giornalista italo-svizzero che illustrerà prima il suo piano per la Rai) alla presidenza di viale Mazzini ma all'interno della coalizione c'è anche il tema di quale sarà la strategia futura dell'alleanza. Berlusconi non ha dubbi: "Questo governo non ha fatto nulla per la ripresa del Paese. Se volete sapere un mio pronostico, credo che in un futuro non lontano il centrodestra tornerà finalmente di nuovo alla guida del governo e del paese per fortuna degli italiani".
Il 'doppio forno' non piace al M5s
Un pressing quindi nei confronti del partito di via Bellerio affinché interrompa l'intesa con M5s. Del resto c'è irritazione nei pentastellati per il vertice anche se Salvini assicura che non si è parlato di tetti alla pubblicità né di garanzie alle aziende del Cavaliere. Nel Movimento però c'è la richiesta - per ora sotto traccia - affinché Salvini chiuda con la strategia del doppio forno. Ovvero che eviti a FI intromissioni sul governo. Invece il Cavaliere intende incunearsi tra Salvini e Di Maio, tentare - questa la strategia - di dividerli, a partire dalla manovra.
Lo stesso Salvini ha sottolineato che nell'incontro a palazzo Grazioli si è parlato soprattutto di tasse. E il Cavaliere, insieme a Giorgia Meloni, ha ricordato al vicepremier l'impegno a rispettare la flat tax. La misura sulla quale il centrodestra si è presentato unito alle elezioni a detta di FI e Fdi non verrà realizzata nella sua interezza. Del resto fonti parlamentari della Lega oggi ribadivano di voler puntare soprattutto su quota cento: "Noi abbiamo fatto un passo indietro sulla flat tax - l'osservazione -. La faremo gradualmente, ora il Movimento 5 stelle faccia lo stesso sul reddito di cittadinanza. Magari punti ad un vero piano sulle infrastrutture, visto che al governo c'è il ministro Toninelli". Ma Berlusconi e Meloni sono tornati ad incalzare Salvini. Ottenendo un accordo sul fatto che "ci saranno candidati condivisi" alle regionali e alle prossime amministrative. Non altro, però. Visto che subito i vertici del Carroccio hanno puntualizzato che l'asse di governo con M5s resterà "per cinque anni".
Berlusconi e Meloni, riferiscono fonti che hanno partecipato all'incontro, hanno riportato a Salvini i sondaggi secondo i quali il centrodestra unito vince dappertutto. Ecco il motivo per cui il Cavaliere avrebbe invitato il segretario del Carroccio a stracciare l'accordo con M5s dopo le regionali. Per tornare ad elezioni ed evitare - questo l'appello - che i provvedimenti M5s vadano in porto. L'ex premier avrebbe dato rassicurazioni sul fatto che FI appoggerà le misure della Lega in materia di immigrazione e sicurezza ma avrebbe chiesto al Carroccio di portare avanti la flat tax, senza annacquarla. Accordo anche sulle regionali: A FI dovrebbe toccare il Piemonte, a Fdi l'Abruzzo mentre in Basilicata potrebbe essere schierato un candidato civico.