O c'è un dialogo o niente. Berlusconi ne fa una questione di metodo. "In questo caso il metodo è la sostanza", ha spiegato ai big di FI e agli alleati riuniti a palazzo Grazioli. È l'atteggiamento del Movimento 5 stelle il problema, fanno sapere fonti azzurre. Anche in prospettiva qualora si dovesse cominciare a discutere di governo. Da qui la posizione ferma del Cavaliere che ritiene il nodo della presidenza delle Camere come un'occasione offerta ai pentastellati per dimostrare disponibilità al confronto. "Non è che possono mettere veti su un nostro candidato e poi scegliersi il proprio", il ragionamento. Forza Italia tiene il punto su Romani e anzi consolida la linea tenuta ieri. "Anche Salvini si è convinto del metodo", spiegano le stesse fonti.
Salvini: "Si riparte da zero, il Pd partecipi"
Il leader del Carroccio ha riunito il gruppo alla Camera e ha spiegato che comunque tirerà dritto, che è convinto di poter riuscire a formare un governo. Ma il passaggio dei vertici istituzionali si è complicato. È lo stesso segretario della Lega a riconoscerlo: "Se c'è un tavolo da riconvocare noi siamo pronti. Si riparte da zero e partecipi anche il Pd. Pur di risolvere la situazione siamo disponibili a fare tutto, non siamo schizzinosi. Non facciamo un problema di forma", spiega.
Di Maio conferma: "Romani è invotabile"
I contatti con Di Maio proseguono: "L'ho sentito anche stamattina", riferisce. "Sentiremo tutti, anche FI", spiega il pentastellato Toninelli. "Per noi Romani è invotabile", conferma Di Maio che pur sottolinea "la difficoltà del percorso" che porta all'individuazione della nomina dei presidenti. Da qui l'appello a "ristabilire un dialogo proficuo al fine di un corretto processo per l'individuazione delle figure di garanzia per le presidenze delle Camere". Un appello rivolto anche al Pd. "Se si riparte da zero andiamo volentieri. Ma se hanno già deciso che una Camera va ai 5 stelle e l'altra al centrodestra non chiedano a noi di fare l'arbitro", afferma Rosato, "non possono mica dare la colpa al Pd se non riescono a mettersi d'accordo".
Fonti parlamentari azzurre sottolineano che l'incontro dei capigruppo chiesto dai pentastellati dipenderà dall'atteggiamento del Movimento 5 stelle. "Inutile andare - viene riferito - se dobbiamo sentirci un no su Romani". Occorrerà capire se ci sono i tempi per chiudere un'intesa entro stasera, visto che al Senato si comincia a votare domani. Oggi qualche parlamentare del Carroccio non nascondeva l'ipotesi di astenersi nel segreto dell'urna nel caso in cui FI insista sul nome del capogruppo azzurro ma arriveranno comunque le indicazioni dei leader che si dovrebbero sentire in queste ore per cercare di capire come sbloccare l'impasse. Domani ci sarà il primo scrutinio poi è prevista una sospensione dei lavori per consentire una riunione dei capigruppo e l'allineamento dei lavori con quelli del Senato.