Il gelo sull’apertura di CasaPound alla Lega è sono solo a penultima puntata della partita sempre aperta tra Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. L'ultima puntata di questa partita, che sembra sempre più un duello, sarà trasmessa giovedì e riguarda la presenza o meno su un unico palco di tutti i leader di centrodestra, almeno una volta prima del voto.
Ma andando con ordine, lo scontro silenzioso di lunedì ha riguardato l'apertura fatta dal leader di CasaPound, Simone Di Stefano a un possibile governo del Carroccio: "Siamo pronti ad appoggiare un programma sovranista che ci porti fuori dall'euro e contro l'immigrazione clandestina". Matteo Salvini non ha stoppato: “dopo il 5 marzo incontro tutti”. Ma la notizia ha gelato gli alleati di centro-destra tanto che martedì mattina il leader della Lega è dovuto correre ai ripari dichiarando la sua indisponibilità a una intesa con CasaPound: “Siamo abbastanza robusti per poter fare a meno di questo sostegno”.
In giorni di mille dichiarazioni da campagna elettorale, il silenzio di lunedì da parte di Silvio Berlusconi e Giorgia Meloni ha fatto più rumore di un fuoco d’artificio. Del resto la freddezza degli alleati ha una logica ferrea: Forza Italia sta cercando di spostare in un’area moderata il baricentro della coalizione e Fratelli d'Italia vede come competitor a destra quelli di CasaPound.
Lo sconfinamento di Matteo Salvini su temi tradizionalmente di destra è sotto gli occhi di tutti e investe i programmi sui migranti ma anche quelli sulla legittima difesa e sul no alla legge Fornero. Insomma, gli ammiccamenti del leader leghista a destra non sono sfuggiti a nessuno ma non piacciono innanzitutto a Giorgia Meloni che al Sud vede erodere il suo bacino di voti, stando ai sondaggi, proprio a favore della Lega.
E nemmeno al Cavaliere, che punta ad avere almeno un voto in più di Salvini per poter essere lui a dare le carte nella difficile partita che si aprirà dopo il 4 marzo. Sia in caso di vittoria netta del centrodestra che in caso di stallo, il leader azzurro vuole avere la supremazia nel centrodestra per poter aver l'ultima parole sulle scelte definitive, dai presidenti delle Camere al prossimo presidente del Consiglio.
L'altra puntata del difficile matrimonio in casa centrodestra riguarda la presenza di Silvio Berlusconi sul palco della manifestazione indetta da Matteo Salvini giovedì a Roma. Il leader lumbard ha dato per certa la foto con il leader di Forza Italia e di Fratelli d'Italia, ma l'entourage azzurro non conferma. Il Cavaliere sta ancora decidendo, teme di venir relegato in un ruolo da supporter ma non vorrebbe lasciare la scena solo all'amico-nemico. Il rebus si scioglierà solo nelle ultime ore, poi toccherà agli elettori recidere il nodo e decidere chi avrà la leadership nel centrodestra. Ma allora comincerà un'altra partita.