E due. Matteo Richetti si candida alla segreteria del Pd e sventa lo scenario, forse un po’ mesto, di una corsa in solitaria di Nicola Zingaretti. Il presidente della Regione Lazio ha sciolto da tempo le sue riserve ed ha avanzato il suo nome per la corsa che comincerà a gennaio, ma nei giorni scorsi Graziano Delrio aveva auspicato un candidato unitario.
Con la discesa in campo dell’emiliano Richetti entra nel vivo una competizione che non avrà un solo giocatore. “Voglio parlare ai giovani che non ci filano” ha spiegato il neo candidato, che in passato era stato il gemello di un giovanissimo Matteo Renzi alla prima Leopolda, poi si era allontanato dal segretario-premier per poi tornare al suo fianco nell’ultima campagna elettorale.
Oh issa!
Quest’estate ha girato l’Italia con la sua iniziativa di ascolto ‘Harambee’ (parola swahili che significa forza, insieme, oh issa!) e ora si propone con alcune proposte chiave, tra cui la partecipazione dei lavoratori agli utili d’impresa, e la promessa di evitare toni litigiosi con gli altri candidati.
Ma per ora, a parte Zingaretti, che ha ottenuto il sostegno dell’area di Dario Franceschini, mancano i competitor.
Il segretario Maurizio Martina non entra tra i papabili, per ora. “Prima le idee poi le persone” ripete. Ma ancora non ha né smentito né ammesso di voler correre anche lui.
L'incognita dei renziani non si scoglie
Resta ancora l’incognita dei renziani. L’ala del partito che fa capo all’ex segretario non ha ancora deciso come schierarsi al congresso. Una parte vorrebbe siglare un’intesa con Zingaretti, un’altra vorrebbe invece esprimere un suo candidato per andare a una vera e propria conta.
Nonostante il pressing dei suoi, però, l’ex ministro Graziano Delrio ha sempre rifiutato di volersi impegnare in prima persona e non si è trovata la quadra su un’altra figura. Si sono rincorse le voci su Teresa Bellanova (anche perché tanto per cambiare manca una figura femminile nella battaglia congressuale), su Ettore Rosato e sul sostegno dei renziani allo stesso Richetti. E a dispetto delle tante smentite qualcuno ancora ipotizza che alla fine potrebbe essere Matteo Renzi in persona a riproporsi come front runner.
la corsa inizia a metà mese
Nell’attesa di sapere se e quali saranno gli altri candidati, dopo la manifestazione di piazza del Popolo che ha ridato un po’ di carica ai dirigenti del partito, il mese di ottobre sarà pieno di appuntamenti per il Pd e le sue diverse anime. Comincia Zingaretti con la sua kermesse Piazza grande, a Roma il 13 e 14 ottobre. Poi Matteo Renzi riunirà i suoi alla Leopolda dal 19 al 21 ottobre a Firenze. E infine tutti a Milano per il forum programmatico nazionale convocato da Maurizio Martina. Infine il 27 gennaio si terranno le primarie: per ora i candidati sono due, ma si attendono sorprese.