L'Italia rischia l'isolamento in Europa. Una procedura di infrazione significa che non arriveranno più investimenti all'Italia. Dietro l'angolo c'è l'abisso: la possibilità che lo Stato non possa pagare gli stipendi pubblici e che il governo sia costretto a fare una patrimoniale forzosa. È un quadro a tinte fosche quello che Berlusconi ha 'dipinto' ai coordinatori di FI ricevuti ieri a palazzo Grazioli e poi, riferiscono fonti azzurre, a Salvini.
Man mano che i giorni passano e arrivano i report sul tavolo dell'ex premier (non solo quello di Tajani reduce dal congresso del Ppe di Helsinki), l'ex presidente del Consiglio aggiunge ulteriore preoccupazione sullo situazione economica. Da imprenditore, prima ancora che da capo di un partito. Ed ecco perché sarebbe tornato alla carica con il segretario della Lega. L'appello è sempre lo stesso: fai cadere il governo al più presto. Basta inseguire le follie grilline. Il centrodestra è maggioranza nel Paese e può esserlo anche alle Camere. Troveremo i volenterosi pronti a sostenerti, l'invito del Cavaliere.
Lo 'schema Salvini'
Salvini avrebbe sottolineato, secondo quanto viene riferito dalle stesse fonti, la volontà di rispettare il Contratto di governo, che di sicuro fino alle Europee si andrà avanti così, non nascondendo - forse per la prima volta, viene fatto notare in FI - le difficoltà a governare che la Lega ha al momento con il Movimento 5 stelle. I berlusconiani non si fanno illusioni, dietro le quinte rimarcano quello che viene definito lo 'schema' Salvini, "quando è in difficoltà - osserva un 'big' azzurro - cerca l'altro forno". Detto questo, però, nel partito azzurro c'e' la consapevolezza che i contrasti tra i due azionisti di governo stanno aumentando e la convinzione che anche al partito di via Bellerio convenga staccare la spina. Altrimenti - l'allarme di Berlusconi - ci troveremo poi con un centrodestra a pezzi.
La partita delle regionali
Intanto però Lega e FI provano a consolidare quello che il Cavaliere anche nella riunione dei coordinatori ha definito un patto politico ancora in piedi. È la partita sulle regionali: Piemonte a FI, Sardegna alla Lega e l'Abruzzo a Fdi, con la prospettiva di una unità dell'alleanza in tutti i capoluoghi di provincia. Ma l'ex premier ha lanciato un altro allarme. E riguarda proprio FI: serve - ha spiegato ai dirigenti accorsi in via del Plebiscito (e andati via anzitempo proprio per l'arrivo di Salvini - una scossa, così non va, dobbiamo cambiare.
Il primo 'step' riguarda il modo di porsi ai mass media. Berlusconi, riconosciuto da sempre come uomo di comunicazione, non nasconde la difficoltà che sta attraversando il suo partito a comunicare, a trovare spazio sulle tv e sui giornali. Per questo motivo ha chiesto ai suoi di essere maggiormente aggressivi e ha invitato i coordinatori a villa Gernetto, terrà lui - la promessa - un corso di comunicazione. Nascerà inoltre una squadra social guidata da Tajani, mentre la Formazione sarà sempre portata avanti dal lombardo Cattaneo.
Un nuovo simbolo per gli azzurri
Poi c'è il problema del marchio: nella riunione si è anche ipotizzato di cambiarlo, di passare a 'Altra Italia', ma la decisione presa è quella di modificare solo il simbolo, di tentare di renderlo più accattivante. La discussione è stata improntata soprattutto sui temi in agenda: bene la difesa della Lega degli inceneritori e su altre battaglie, male - questo il giudizio unanime dei dirigenti azzurri - sullo stop alla prescrizione e sulla rinuncia ai programmi del centrodestra. Dopo la manifestazione di oggi in piazza a Torino a sostegno del sì alla Tav (ci sarà anche una delegazione francese), sono previsti l'1 e il 2 dicembre gazebo in tutte le città sulla manovra e non è stata esclusa una manifestazione nazionale, sempre contro la legge di bilancio.