La prima idea era di lasciare solo il nome 'Lega' ma poi la Commissione di garanzia degli statuti e per la trasparenza e il controllo dei rendiconti dei partiti politici ha avvertito i vertici del Carroccio che la dicitura era confondibile con quella della Lega nord. Per questo motivo, riferiscono fonti parlamentari, si punterà su 'Lega per Salvini premier'. Niente congresso elettivo, si metterà semplicemente ordine riguardo alle associazioni legate al partito, da nord a sud. Ma il partito di via Bellerio non chiuderà. Anche se mercoledì la decisione del riesame sulla richiesta di bloccare i conti correnti del partito fino alla quota di 49 milioni di euro dovesse essere negativa, l'intenzione di Salvini è quella di continuare la battaglia. Nei tribunali, puntando fino alla Corte dei diritti dell'uomo di Strasburgo.
"Non potranno toccare nulla", assicura un deputato della Lega. In ogni caso il Carroccio, dando seguito al corso 'La Lega per Salvini premier', potrebbe comunque far ricadere la colpa sui magistrati sul blocco dei fondi. "Il nome non si tocca. Lascio al Pd le assemblee su nome e simbolo. La gente mi parla di asili, tasse e sicurezza", ha spiegato oggi Salvini.
L'obiettivo comunque non è creare un partito unico. Il vicepremier riprenderà a stretto giro il filo del dialogo con Berlusconi. Oggi a Viterbo ha incrociato il vicepresidente di FI, Tajani. Gli ha riferito di voler sentire presto al telefono il Cavaliere. Nell'agenda di Salvini c'è soprattutto la prossima manovra. Domani riunirà gli 'sherpa' economici della Lega (l'incontro dovrebbe tenersi al Viminale) per mettere a punto il pacchetto delle proposte per la prossima legge di bilancio. Ha chiesto a parlamentari, ministri e sottosegretari di preparare dei dossier. E nel frattempo ha deciso di abbassare i toni con l'Unione europea.
Più cautela con Bruxelles
La preoccupazione della Lega è legata sempre alle fibrillazioni dei mercati, all'innalzamento dello spread. Da qui la decisione di evitare uno scontro con Bruxelles, tenendo comunque la barra dritta sul programma siglato con M5s. "Sarà - ha spiegato il ministro dell'Interno - una manovra rispettosa di tutte le regole e che farà pagare meno tasse agli italiani". La linea, riferiscono fonti parlamentari del Carroccio, ora è quella di inviare messaggi rassicuranti ai cittadini ma anche al sistema-Paese. "Ho detto 'sfioreremo', non 'sforeremo', una 'i' fa tutta la differenza del mondo - ha chiarito Salvini riferendosi alle affermazioni di ieri -. Noi vogliamo rimanere sotto il limite imposto dall'Europa facendo tutto quello che gli italiani ci chiedono di fare".
Il primo confronto all'interno del governo c'è stato oggi a palazzo Chigi, alla presenza del ministro dell'Economia Tria. La riunione del Cdm (non c'erano né il premier Conte, né il vicepremier Di Maio) è durata pochi minuti, poi si e' fatto il punto sulle misure da adottare dopo il crollo del ponte Morandi, sul ddl anticorruzione, sulla Libia.
Mercoledì dovrebbe tenersi un vertice di maggioranza: sarà quella la prima occasione per cercare una sintesi con i 5 stelle sulla legge di bilancio. "Sulla manovra - dice uno dei big della Lega - dovremmo parlare ad una sola voce, evitando contrapposizioni con il Movimento 5 stelle". Ma al momento le priorità sono diverse: la Lega punta sulla flat tax e su un intervento sulla Fornero mentre i pentastellati chiedono un taglio sulle pensioni d'oro e insistono sul reddito di cittadinanza.