Obiettivo governo. E' questo sia per Matteo Salvini che per Luigi Di Maio l'appuntamento cruciale dopo l'elezione dei presidenti delle Camere che ha visto reggere l'accordo tra i due leader del centro-destra e del MoVimento 5 Stelle.
Ma se sulla poltrona più alta di Montecitorio e Palazzo Madama i due hanno potuto dividersi gli incarichi, sul governo il gioco si fa più duro. Innanzitutto il ruolo del protagonista è uno solo quello del premier e poi c'è da discutere il programma.
Molti avversari politici e osservatori hanno ironizzato sulla impossibilità per i conti pubblici di tenere insieme abolizione della legge Fornero, flat tax e reddito di cittadinanza, cioè alcuni dei punti qualificanti indicati dalla Lega e dal Movimento 5 Stelle e grazie ai quali hanno incassato i due migliori risultati delle elezioni del 4 marzo.
La strada per arrivare al governo é ovviamente ancora molto lunga tanto che il capo dello Stato ha preferito attendere il 3 aprile per avviare le consultazioni, lasciando ai partiti tutto il tempo necessario per chiarirsi le idee.
Il nodo cruciale sarà il rapporto con Forza Italia Silvio Berlusconi: Matteo Salvini non vuole mollare l'alleato che gli garantisce di portare al tavolo delle trattative la leadership del 37%, mentre Luigi Di Maio deve trovare il modo per far digerire alla sua base un'eventuale alleanza con il nemico di sempre. Poi ci sarà il nodo della premiership, ma fondamentale sarà anche la stesura del programma tanto che i leader del Carroccio e del M5s hanno già cominciato ad elencare i punti fondamentali.
Secondo le opposizioni stanno già annacquando le promesse fatte in campagna elettorale; secondo altri si tratta solo di sano realismo.
Per farsi un'idea più precisa meglio far parlare i diretti interessati: ecco cosa hanno detto Matteo Salvini e Luigi Di Maio domenica mattina.
Luigi Di Maio
"Abbiamo sempre detto che la partita sulle presidenze è slegata da quella del governo, ma da oggi chi vuole lavorare per i cittadini sa che esiste una forza affidabile e seria che dialoga con tutti e si muove compatta per il bene del Paese. Siamo riusciti ad eleggere un presidente della Camera del Movimento e questo risultato straordinario lo consideriamo il primo passo per realizzare il cambiamento che i cittadini ci hanno chiesto con il voto del 4 marzo. Ora ci rimettiamo al lavoro per concludere l'opera" "Abbiamo presentato prima delle elezioni una squadra di governo patrimonio del Paese e non solo del Movimento 5 Stelle. Se si dovrà parlare dei nomi dei ministri lo deciderà Sergio Mattarella e sarà con lui che se ne parlerà. Con le forze politiche parleremo di temi, perché così non ci saranno più scuse per non affrontare i problemi della gente". "Il confronto resterà incentrato sulle priorità dei cittadini e non delle forze politiche: taglio delle tasse, superamento della legge Fornero, welfare per le famiglie, lotta alla disoccupazione giovanile". "Non ci siamo sporcati le mani con un Nazareno bis. Gli italiani hanno detto chiaro e tondo che non vogliono più sentir parlare di compromessi. Questa partita della presidenza della Camera l'abbiamo vinta con intelligenza, senza nessun compromesso ma rimanendo fedeli a noi stessi e ai nostri valori".
Matteo Salvini
"Nel rispetto di tutti, il prossimo Premier non potrà che essere indicato dal centrodestra, la coalizione che ha preso più voti e che anche ieri ha dimostrato compattezza, intelligenza e rispetto degli elettori. Via legge Fornero e spesometro, giù tasse e accise, taglio di sprechi e spese inutili, riforma della scuola e della giustizia, legittima difesa, revisione dei trattati europei, rilancio dell'agricoltura e della pesca italiane, Ministero per i disabili, pace fiscale fra cittadini ed Equitalia, autonomia e federalismo, espulsione dei clandestini e controllo dei confini".