Serve un governo all'altezza delle esigenze dei cittadini e capace di rispondere alle sfide che l’Italia ha difronte. Con questo spirito il Presidente della Repubblica avvierà mercoledì mattina le consultazioni con i partiti, ricordando loro che i cittadini, di cui si farà portavoce, votando hanno espresso delle esigenze e servono dunque proposte, indirizzi e indicazioni programmatiche per il prossimo esecutivo.
Nonostante la soluzione non sia già pronta, e nonostante quasi certamente si renderà necessario un secondo giro di consultazioni, Sergio Mattarella ha fatto capire che i colloqui di questi due giorni non saranno una gitarella fuori porta. Il Capo dello Stato ha voluto far sapere a tutti che serve una assunzione di responsabilità: è ovvio che servirà tempo per passare da dichiarazioni elettorali a posizioni realistiche, ma l’obiettivo deve essere chiaro e deve essere la convergenza di un numero di forze sufficiente a esprimere una maggioranza di governo.
La moral suasion che tutti si aspettavano dal Capo dello Stato non si è dunque fatta attendere. Magari non darà i suoi frutti in tempi flash, magari servirà qualche altra settimana, ma il Presidente ha fatto capire chiaramente che l’ipotesi elezioni non è tra i suoi desideri. Meglio qualche settimana in più, un confronto serrato tra i partiti, valutazioni serie sui programmi ma con il governo come soluzione finale.
L’incastro di dichiarazioni registrate fin qui lascia intendere che i tempi non sono ancora maturi. Luigi Di Maio ha spiegato di voler aprire alle due ipotesi sul tappeto: sia a un governo con la Lega che a un governo con il Pd, ma ha ribadito il suo no netto a Silvio Berlusconi. Matteo Salvini, però, vuole mantenere unita l’alleanza di centrodestra. E il Pd ha chiuso senza appello all’apertura del leader M5s. Insomma, al momento, un equilibrio non si trova, nessuna ipotesi raggiunge quel 50% più uno di deputati e senatori necessari a votare la fiducia a un governo.
Sarà questo il quadro, quasi un rebus, che Mattarella si troverà davanti quando mercoledì mattina aprirà lo studio alla Vetrata dove riceve i leader politici. Ma il capo dello Stato è paziente e ha messo in campo la sua prima pedina: i cittadini vi guardano, ha fatto sapere ai leader politici, e si attendono da voi risposte concrete.