Non ci sarà alcuna sponda da parte del Pd nella riconferma di Ignazio Visco alla guida di Bankitalia. La decisione del partito democratico di spedire in Aula una mozione nella quale si chiede “una figura più idonea” per l’organismo di via Nazionale non è solo una mossa elettorale. Certo, c’è l’intenzione di ribadire che non si può ascrivere ai dem la responsabilità delle crisi bancarie. Ma il tentativo è pure quello di pesare sulle decisioni cruciali per il Paese e di tirare in ballo il premier Gentiloni, affinché si faccia carico delle posizioni assunte dai vertici del partito.
Renzi punta sul direttore generale di Bankitalia Salvatore Rossi come 'figura di compromesso', ma ovviamente pubblicamente non darà alcuna indicazione, non arriverà alcun nome. “Non ho alcun ruolo, non ci sarà un intrusione”, la premessa. “L’obiettivo è aprire una fase nuova”, l’aggiunta. Ma il contenuto della mozione del Pd e ammorbidito dopo un confronto con il sottosegretario Pier Paolo Baretta ha spiazzato e non poco l’esecutivo. Il presidente del Consiglio ha chiesto e ottenuto la correzione di rotta ma ormai l’eco dell’affondo era arrivata già al Quirinale.
Mattarella ha imposto un alt ancora più fragoroso del tentativo renziano di stoppare la conferma di Visco: le prese di posizione riguardanti la Banca d'Italia devono essere – la sottolineatura della prima carica dello Stato - ispirate ad esclusivi criteri di salvaguardia dell'autonomia e dell'indipendenza dell'Istituto, nell'interesse della situazione economica del nostro Paese e della tutela del risparmio degli italiani, e che a questi principi deve attenersi l'azione di tutti gli organi della Repubblica, ciascuno nel rispetto del proprio ruolo.
Un segnale chiaro rivolto a Renzi più che a tutto il Pd. Perché nei gruppi parlamentari la strategia di voler marcare la distanza da Visco non è stata condivisa da tutti. Tuttavia i fedelissimi dell’ex premier sottolineano come, in mancanza di un 'mandato forte' da parte del partito numericamente più importante della maggioranza, la conferma del Governatore non sia affatto così sicura. Anche dal governo trapela l'intenzione di evitare strappi in questa fase. “Questa presa di posizione di Renzi rafforza Visco”, tagliano corto fonti dell’esecutivo.
Renzi, utilizzando anche il lavoro della Commissione d’inchiesta sulle banche, intende mettere nel mirino gli organismi di Vigilanza dell’istituto di via Nazionale. E non è un caso che Visco abbia ribadito di poter essere audito. Il suo mandato scade a fine mese e la settimana prossima era previsto un Cdm per la sua riconferma. Il Pd – la linea del Nazareno - non si assume alcuna responsabilità nella riconferma o meno di Visco al vertice di Bankitalia, tocca ad altri decidere. "Io sono molto rispettoso delle prerogative. Il compito spetta al presidente del Consiglio, che si chiama Paolo Gentiloni, e il presidente del Consiglio farà le sue valutazioni", ha osservato Renzi, "oggi il Pd non ha messo in discussione le regole del gioco o il rispetto istituzionale. Rispetto vuole che il governo faccia la sua parte”. Pesa lo scontro su quanto accaduto in questi mesi. "Nella vicenda delle banche tanti ruoli e tante responsabilità, anche dei vertici di Banca d'Italia, devono essere valutati. Il Pd non è certo responsabile della crisi delle banche”, rilancia Renzi.