Piantare alberi in città, realizzare orti urbani anche sopraelevati come la meravigliosa HighLane di NEW York, è il miglior investimento per un sindaco. Recenti studi dell’Istituto di Biometeorologia (Ibimet) del Cnr di Bologna, hanno calcolato la capacità di assorbimento della CO2, in un ciclo di vita lungo 30 anni per diverse varietà di alberi in modo da fornire indicazioni riguardo le più adatte a ridurre l’inquinamento.
Il bosco verticale Milano (Afp)
Bloccare il traffico dei veicoli più inquinanti saltuariamente è inutile e mettere fuorilegge intere filiere come quella del carbone negli USA o dei motori diesel in Europa senza offrire valide alternative a basso costo può scatenare la rabbia dei cittadini che avvertono questi provvedimenti come soprusi di una elité ecologista.
Un albero può ridurre il particolato nell’aria che lo circonda in una percentuale che va dal 7% al 24% secondo uno studio di “The Nature Conservancy”, svolto in quasi 300 città di tutto il mondo.
Recuperare spazi verdi abbandonati ad orto urbano o incentivare le coltivazioni in Terrazzo o sul tetto come avviene ad Amsterdam o Rotterdam, piantare alberi nei quartieri periferici che spesso ne sono privi, oltre a ridurre l’inquinamento attraverso varie azioni evidenziate da diversi studi internazionali che vanno dall ’assorbimento della CO2, alla riduzione delle polveri sottili trattenute dalla cuticola fogliare, alla riduzione fino a 2 gradi della temperatura in caso di bolla di calore e conseguente risparmio energetico per il condizionamento.
Alcuni degli effetti benefici sono intuitivi ma solo oggi provati scientificamente, I ricercatori delle Università di York e Edimburgo hanno condotto uno studio, pubblicato sulla rivista International Journal of Environmental Research and Public Health, sugli effetti cognitivi che hanno vari contesti urbani sulle persone più anziane. Ad esempio camminare in città, attraversare piazzali circondati da palazzi o aree dalla vegetazione lussureggiante, modifica il nostro umore in meglio e può arrivare secondo altri studi a ridurre significativamente anche il rischio di depressione.
Coltivare gli orti urbani è una attività che riqualifica interi quartieri, responsabilizza i cittadini, li rende orgogliosi e spesso fa aumentare anche il valore economico degli immobili.
Coltivare la città con gli stessi metodi e sistemi usati in campagna non è possibile né auspicabile. L’orto domestico o urbano è prima di tutto educativo, permette di recuperare il rapporto che spesso si è perso con quegli esseri viventi, le piante che per molti sono invece un prodotto industriale e basta.
Coltivare la città vuol dire coltivarla ovunque sia possibile, riempiendo ogni spazio anche il meno accogliente l’ “agritecture”, parola usata negli USA che coniuga agricoltura e architettura sostenibile rende bene il concetto. Con poca spesa ogni palazzo potrebbe essere trasformato in un bosco verticale come il pluripremiato edificio milanese dell’Architetto Stefano Boeri.
Il bosco verticale a Milano (Afp)
L’obiettivo dell’agricoltura urbana o Smart Urban Farming è proprio quello di recuperare le aree urbane dismesse restituendole alla natura, piantando alberi e colture nel rispetto della biodiversità, per rendere le case e le città più vivibili e aiutarci ad affrontare meglio i cambiamenti climatici.