(Musica nelle cuffie. Nel 2018 correremo tutti sempre più divisi e sempre più veloce)
Divisi? Se fai l’imprenditore in Italia lo Stato ti tortura tutti i giorni sappiamo come. Se invece fai l’imprenditore in Russia, magari ti chiami Gennady Petrov e ti occupi di riciclaggio internazionale e ogni crimine concepibile (che in confronto Al Capone sembra Dumbo), il tuo Stato supporta il tuo business mandando i servizi segreti ad avvelenare col polonio in un sushi bar “Itsu” di Londra chi ti mette i bastoni fra le ruote.
Comodo! Non mi risulta che la Camera di Commercio di Milano offra servizi simili alle sue Srl.
(Che poi la catena di sushi Itsu lo san tutti che fa schifo: siamo sicuri che sia colpa del polonio?)
Se fai l’imprenditore in Cina, al modico costo del Fedeli Alla Linea, il tuo governo t’aiuta con le uniche barriere al mondo che son riuscite a tenere fuori Facebook, Google, Amazon e a far trionfare i campioni nazionali: Alibaba, Baidu, Xiaomi e Tencent.
E se per caso è domenica e hai voglia di fare shopping comprando aziende quotate o squadre di calcio in giro per il mondo... lo Stato ti aiuta attraverso le sue banche (lo sai che le 4 più grandi banche del mondo sono controllate dal governo cinese?) dandoti gratis il denaro che si è stampato la sera prima. Un Bengodi per complottisti e grillini!
E intanto, tu imprenditore italiano? Mentre sei lì alla mostra di Ai Weiwei a scegliere qual è il filtro Instagram migliore per la tua graffiante Story contro il governo cinese (suggerisco “Ludwig”, che sta bene con tutto), Massimo Mucchetti e Vincenzo Boccia – a turno – decidono di aiutarti proponendo per l’ennesima volta una Web Tax italiana.
La Web Tax di solito arriva a Natale, poco dopo l’uscita del nuovo Star Wars.
Trump, invece della web tax, fa uno scudo fiscale per aiutare Apple (e tanti altri) a riportare in USA la propria liquidità off-shore pagando solo il 15,5%.
E in tutto questo casino assurdo noi europei, invece di unirci per essere più forti con USA, Cina e Russia, perdiamo la Catalogna, l’Inghilterra... e presto anche Saronno!
Sempre più divisi. Ma lamentarsi non serve a niente. Perché anche nel 2018 la tecnologia andrà sempre più veloce e non chiederà “permesso” a nessuno. Battendo sul tempo qualsiasi barriera e dinamica geopolitica.
Ti chiami Scuola e dopo tanti anni ancora non ti sei digitalizzata? Con WeSchool, senza chiedere il permesso a nessuno, in 5 mesi siamo riusciti a portare a bordo il 9% di tutti i Prof delle scuole Medie e Superiori d’Italia e a cambiare la quotidianità di decine di migliaia di docenti. Senza passare da nessun Ministero o editore.
Ti chiami Signor Venture Capital e non sei cambiato negli ultimi 20 anni? In pochi mesi (da marzo 2017 a oggi) il mercato ti sorpassa da destra, si inventa le Initial Coin Offering per raccogliere denaro direttamente dal pubblico, e ti lascia a rosicare.
Le opportunità sono ovunque. Hai 25 anni e vuoi occuparti di software per self-driving cars o di intelligenza artificiale? Per 0,40$ all’ora Amazon ti affitta una meravigliosa GPU eg1.2xlarge con 8GB di memoria dedicata.
Va tutto così veloce che ormai non basta più correre! Come dice la Regina Rossa ad Alice in “Attraverso lo specchio” di Lewis Carroll: se stai ferma, allora torni indietro. Se corri, rimani dove sei. Se invece vuoi andare da qualche parte... “You have to run twice as fast as that!”.
Ti chiami Stato di Diritto e, dal punto di vista civilistico, sei praticamente immutato dal Codice civile napolenico del 1804 e relativi derivati, incluso il nostro? Con gli smart contracts persone e aziende potranno – per la prima volta nella storia dell’umanità – gestire e regolare in modo automatico contratti e accordi senza dover più ricorrere a Terze parti fidate (notai, tribunali, arbitri, intermediari finanziari, stock exchange). A questo serve la blockchain, altro che Bitcoin!
Vuoi cambiare il modo di fare sport organizzando eventi all’aperto, disintermediando le palestre e rendendo meritocratico il feedback ai trainer? Con alcuni amici ho creato TrainUp, che in pochi mesi ha cambiato il modo di fare sport di migliaia di torinesi.
È un momento isterico ed emozionante per chi prova a creare aziende e inventarsi cose nuove. L’Italia sarà anche il peggior posto dove fare impresa. Ma fare impresa rimane il miglior lavoro che vedo in circolazione. Ma quindi, se tutto va così veloce e tutto ci trema sotto i piedi, che certezze ci portiamo nel 2018? "Di tutto restano solo tre cose: la certezza che stiamo sempre iniziando, la certezza che abbiamo bisogno di continuare, la certezza che saremo interrotti prima di finire. Pertanto dobbiamo fare dell'interruzione un nuovo cammino, della caduta un passo di danza, della paura una scala, del sogno un ponte, del bisogno un incontro" (Fernando Sabino).
(Sipario. Luci. La musica, invece, non si ferma)