Di Giuseppe Curigliano
Il premio Nobel per la Medicina è stato assegnato all’americano James (Jim) P. Allison e al giapponese Tasuku Honjo. Le loro scoperte hanno posto le basi per l’immunoterapia del cancro. Jim Allison lavora presso l’MD Anderson Cancer Center, Honjo all'università di Kyoto.
La loro scoperta riguarda due proteine che se “sbloccano il freno” del sistema immunitario, mettendo nelle condizioni il paziente di eliminare le cellule tumorali attraverso l’attivazione del sistema immunitario. I due ricercatori hanno scoperto rispettivamente gli immuno-checkpoints noti per essere coinvolti nell’evoluzione del cancro, ovvero il recettore del cytotoxic T-lymphocyte antigen-4 (CTLA-4) e l’asse programmed cell death-1 (PD- 1)/programmed cell death-ligand 1 (PD-L1). Lo sviluppo di farmaci contro questi recettori ha dato un impulso enorme alla ricerca sull’immunoterapia del cancro.
Le loro scoperte hanno fatto nascere l’immuno-oncologia. Essa rappresenta un approccio totalmente diverso e ha alla base proprio il concetto di combattere la malattia grazie alla stimolazione del sistema immunitario. In altre parole, il processo naturale prevede che, alla presenza di un agente estraneo come il cancro, il nostro “sistema di sorveglianza” venga attivato. Una rivoluzione avvenuta negli ultimi 10 anni che ha avuto un riconoscimento precoce e meritato. L’impatto di tali terapie nel cancro ha dato un miglioramento rilevante della sopravvivenza in molti tumori solidi e del sistema ematopoietico.