Ha senso imporre per legge che i crocefissi vengano esibiti obbligatoriamente nei luoghi pubblici, come sta proponendo la Lega attraverso l'onorevole Barbara Saltamartini? Quale significato riveste l'obbligo di esposizione della croce, oltre che nelle scuole, nelle carceri, negli uffici pubblici, anche nei porti, naturalmente, ancorchè chiusi, per volontà del ministro dell’Interno, ai disperati raccolti in mare?
La vera gloria non è nel trionfo
Gesù, nel crocefisso, all’ostentazione della gloria preferisce l’umiliazione del nascondimento. Luciano Sesta ha giustamente ricordato che "un Dio esibito come frontiera non è più Dio, ma una divinità patriottica partigiana". Cristo, parlando della propria crocifissione, aveva detto: “quando sarò elevato da terra, attirerò tutti a me” (Gv)." Tutti", significa anche i musulmani. Perché Gesù è morto per tutti e non è corretto iniziare un dialogo d'amore "contrapponendo".
Meglio una campana suonata di una contrapposizione stonata
Contrapponendo, per esempio la Croce alla Mezzaluna. Quando Carlo VIII minacciò Firenze che resisteva al suo esercito con la frase "allora noi suoneremo le nostre trombe" Pier Capponi rispose "e noi faremo suonare le nostre campane" manifestando l'intenzione della città di resistere. Pare ora, con questa proposta di legge, di essere tornati ad allora: se suonerete le vostre mezze lune noi risponderemo con i nostri crocefissi, se leggerete il vostro Corano noi leggeremo il nostro Vangelo.
Pier Capponi è stato un accorto statista e un abile politico anche perché, perfino in un'epoca in cui vigeva la consuetudine per cui il popolo professava la stessa religione del sovrano - è il principio del "cuius regio eius religio” poi ribadito nella pace di Westfalia -, si era limitato alle campane e non aveva osato coinvolgere il Crocefisso. La campane infatti venivano fatte suonare a distesa quando c'erano notizie importanti da comunicare a tutti: i crocefissi invece, come gli ostensori, erano portati in processione dai sacerdoti e dai vescovi, non dai politici.
Certi padri vanno ascoltati
Nel dibattito che seguirà alla deposizione della proposta di legge, sarebbe interessante che qualcuno leggesse in Aula queste parole di San Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa.
"Vuoi onorare il corpo di Cristo? Non permettere che sia oggetto di disprezzo nelle sue membra cioè nei poveri, privi di panni per coprirsi. Non onorarlo qui in chiesa con stoffe di seta, mentre fuori lo trascuri quando soffre per il freddo e la nudità. Colui che ha detto: «Questo è il mio corpo», confermando il fatto con la parola, ha detto anche: Mi avete visto affamato e non mi avete dato da mangiare (cfr. Mt 25, 42), e: Ogni volta che non avete fatto queste cose a uno dei più piccoli tra questi, non l’avete fatto neppure a me (cfr. Mt 25, 45). Il corpo di Cristo che sta sull’altare non ha bisogno di mantelli, ma di anime pure; mentre quello che sta fuori ha bisogno di molta cura.Impariamo dunque a pensare e a onorare Cristo come egli vuole. Infatti l’onore più gradito che possiamo rendere a colui che vogliamo venerare è quello che lui stesso vuole, non quello escogitato da noi. (...). Che vantaggio può avere Cristo se la mensa del sacrificio è piena di vasi d’oro, mentre poi muore di fame nella persona del povero? Prima sazia l’affamato, e solo in seguito orna l’altare con quello che rimane. Gli offrirai un calice d’oro e non gli darai un bicchiere d’acqua? Che bisogno c’è di adornare con veli d’oro il suo altare, se poi non gli offri il vestito necessario? Che guadagno ne ricava egli? Dimmi: se vedessi uno privo del cibo necessario e, senza curartene, adornassi d’oro solo la sua mensa, credi che ti ringrazierebbe o piuttosto non si infurierebbe contro di te? E se vedessi uno coperto di stracci e intirizzito dal freddo, trascurando di vestirlo, gli innalzassi colonne dorate, dicendo che lo fai in suo onore, non si riterrebbe forse di essere beffeggiato e insultato in modo atroce? Pensa la stessa cosa di Cristo, quando va errante e pellegrino, bisognoso di un tetto. Tu rifiuti di accoglierlo nel pellegrino e adorni invece il pavimento, le pareti, le colonne e i muri dell’edificio sacro. Attacchi catene d’argento alle lampade, ma non vai a visitarlo quando lui è incatenato in carcere. (...) Nessuno è mai stato condannato per non aver cooperato ad abbellire il tempio, ma chi trascura il povero è destinato alla geenna, al fuoco inestinguibile e al supplizio con i demoni. (San Giovanni Crisostomo, omelie)