AGI - Grazie al cielo sereno di ieri sera, tutti i nostri telefonini tracimavano di immagini che ritraevano la congiunzione (apparente) di Saturno e Giove. Molti poi hanno ricordato come già dal 1614 il famosissimo Keplero - colui che per primo formulò la legge per cui l'orbita descritta da ogni pianeta è un'ellisse di cui il Sole occupa uno dei due fuochi - sostenne che la stella, o cometa, di Betlemme non sarebbe altro che il risultato di quell'effetto ottico (cui, duemila anni fa, si aggiungeva anche Venere).
Non molti hanno evidenziato però che questo dato sarebbe la conferma che la data di nascita di Gesù Cristo, da sempre collocata dalla Chiesa al 25 dicembre, sarebbe proprio quella storicamente vera, e non solo il frutto di un calcolo politico per oscurare l'antica festa pagana del Sol Invictus, il Sole nascente.
Nessuno poi, probabilmente per semplice ignoranza, ha scritto dell'esistenza anche di significativi elementi storici che suffragano la convinzione che l'esattezza di tale data sia assolutamente verosimile. Come facciamo a saperlo? Perché, secondo i vangeli, quando l’arcangelo san Gabriele incontra Maria le dice che Elisabetta, la madre del Battista, è incinta del sesto mese (Cfr Lc 1,36) e Luca ci racconta che il concepimento di Giovanni avvenne subito dopo il servizio al Tempio di Zaccaria (cfr Lc 1,24).
Ora noi siamo in grado di ricostruire quando avvenne tale servizio poiché Zaccaria apparteneva alla classe sacerdotale di Abia (Cfr Lc 1,5) e sappiamo da non molti anni che quel turno avveniva nella quarta settimana di settembre: lo sappiamo perché i turni delle calendarizzazioni sono stati scoperti relativamente poco tempo fa da illustri specialisti quali Annie Jaubert e Shemarjahu Talmon.
Quindi Giovanni Battista venne concepito il 24 settembre (c’è una festa liturgica in oriente con tale data), l’Annunciazione, ovvero il giorno del concepimento di Gesù, avvenne il 25 marzo: e di conseguenza, aggiungendo nove mesi, ecco la data del 25 dicembre.
Potrebbe essere una pura coincidenza rispetto alla data del Sol Invictus. Però non sembra strano al credente che Dio Padre, essendo anche Dio Creatore, abbia voluto far nascere il proprio Figlio, nuovo sole, quando nella sua terra d'Israele (che si trova nell’emisfero boreale) il sole iniziava a crescere.
D’altra parte proprio in una delle antichissime antifone maggiori cristiane del periodo natalizio si chiamava Gesù, “Astro nascente”. Alla faccia di chi vorrebbe spostare il Natale in piena estate per togliergli la "patina consumistica" che avrebbe assunto: notazione quest'ultima, oltretutto, in tempo di Covid, del tutto anacronistica.