A Bergamo una moschea prenderà il posto di una chiesa gestita in passato dai cappuccini. Accade perché l'Associazione Musulmani si aggiudica la cappella degli ex Ospedali Riuniti messa all'asta lo scorso 20 settembre dall'ospedale Papa Giovanni XXIII.
È l'istantanea esemplare della nostra società multiculturale e, per un cristiano, è persino un segno di speranza visto che la libertà religiosa - ovvero riconoscere il diritto che ha ogni persona di dare culto secondo la propria religione - è non solo alla base della civiltà ma anche un principio fondamentale del cristianesimo, come ricorda solennemente il Concilio Vaticano II con la dichiarazione sulla libertà religiosa "Dignitatis Humanae".
Parrebbe, quindi, una non notizia: un "nulla di nuovo sotto il sole". Già nel 1990, a Palermo, il cardinale Pappalardo donava la chiesa storica di san Paolino alla comunità musulmana perché ne facesse una moschea ed ebbe addirittura la delicatezza di scegliere quella perché era orientata verso La Mecca: questo è il cristianesimo.
L'immigrazione musulmana in Europa e la contrazione dei cristiani praticanti fa sì che tali trasformazioni si contino a migliaia in Europa. La più grande moschea di Dublino è una ex chiesa presbiteriana e cambiamenti del genere si contano in Inghilterra, in Francia, in Olanda e così via. Nei secoli, simili passi, sono avvenuti molte volte e anche di segno contrario: chiese in moschee, ma anche viceversa. Per esempio, il Partenone di Atene è stato consacrato alla Vergine cristiana, per poi essere islamizzato. Il Duomo di Siracusa è passato da tempio di Atena a chiesa della Madonna, poi a moschea e quindi ancora a chiesa. Così è successo alla Cattedrale di Cordova, prima chiesa, poi Grande Moschea poi definitivamente chiesa: ma nel 2007 i musulmani spagnoli hanno chiesto di poter tornarci a pregare.
In realtà, chi getta benzina sul fuoco della polemica, e usa strumentalmente il cristianesimo come arma, lo fa per motivi politici. Brucia, infatti, che nella Regione dove la Lega ha condotto una sorta di battaglia di Lepanto contro le moschee, i musulmani comprino la moschea proprio dalla Regione Lombardia: ma è proprio così visto che l'ospedale Papa Giovanni XXIII - quello che vende la chiesa - fa proprio capo alla Regione Lombardia.
Anche io preferisco il rintocco della campane al salmodiare del muezzin, lo svettare dei campanili all'ergersi dei minareti ma, da prete, so fin troppo bene che un cristianesimo che si fermi a questi aspetti, che si fermi lì, lì muore. Le moschee crescono in Italia, perché i cristiani diminuiscono. Nulla può fermare questo processo tranne il fatto che i cristiani riprendano a crescere in coerenza e quindi in numero: in tal caso saranno le moschee a diventare chiese. Le chiese diventano moschee perché aumentano non solo i cristiani che non vanno a Messa la domenica ma anche quelli che non sono cristiani il resto della settimana: che, per esempio, non conoscono i principi di libertà e di rispetto che sono alla base della nostra religione.
"E perché noi cristiani dovremmo permettere ai musulmani di costruire le moschee quando loro non consentono a noi di costruire le chiese?”. Questo slogan stancamente ripetuto ogni volta che si ripetono episodi come quello di Bergamo, è in primo luogo non vero perché in quasi tutti i paesi musulmani è possibile costruire chiese cattoliche: solo in Arabia non è possibile costruire chiese perché i musulmani considerano l'Arabia la loro Terra Santa e non fanno costruire - sbagliando, certamente - nessuna tempio per alcun altro culto; non solo le chiese cattoliche, nessun altro.
Ma soprattutto è sbagliato correggere un errore commettendo lo stesso errore: è possibile educare alla libertà e al rispetto solo essendo noi stessi, in primo luogo attenti e rispettosi della libertà altrui. Se vogliamo con efficacia mantenere la meravigliosa ricaduta culturale, ambientale, storica del cristianesimo, dobbiamo prima di tutto essere cristiani. Se i cristiani vogliono mantenere le chiese aperte ma in chiesa non ci vogliono andare quelle chiese, inesorabilmente, diventeranno tutte moschee: perché i musulmani a pregare ci vanno.