Divide et impera. La locuzione latina appare la direttrice politica seguita dal presidente americano Donald Trump il quale - accusato di essere stato eletto anche grazie alle interferenze del presidente russo Vladimir Putin - nel corso del vertice Nato ha accusato la Germania di "essere prigioniera" della Russia dal punto di vista energetico. L'affermazione del presidente Usa non è tuttavia senza fondamento. La Germania, infatti, ha sicuramente un rapporto privilegiato con Mosca, almeno dal punto di vista energetico. Anche in tempo di sanzioni. Berlino infatti vorrebbe raddoppiare il Nord Stream, il gasdotto che porta il metano direttamente in Germania saltando i paesi di transito (in primis l’Ucraina) per evitare antipatiche dispute come accaduto in passato. "La Germania, per quanto mi riguarda, è prigioniera della Russia perché sta ricevendo tanta energia dalla Russia", ha detto. "Noi dovremmo proteggerla e loro riempiono di soldi Mosca costruendo il gasdotto", ha tuonato Trump, tra una minaccia e l’altra (la più singolare, quella di lasciare la Nato). Alle accuse, con educazione e risolutezza, Angela Merkel ha risposto che la Germania "attua le sue politiche e prende le sue decisioni".
La Germania importa tra il 50 e il 75% di gas russo
La questione cruciale è la dipendenza energetica tedesca dalla Russia. Certo, ma anche e soprattutto quella europea. Un problema vero che il presidente americano ha affrontato come sempre in modo diretto e poco diplomatico tanto da far chiedere al New York Times se effettivamente la 'Germania è prigioniera della Russia'. Secondo il quotidiano newyorkese - che ha analizzato i dati dell'Istituto federale di geoscienza e risorse naturali tedesco - la Germania è effettivamente il più grande importatore mondiale di gas naturale. E la Russia è il paese con le maggiori risorse.
Secondo l'Istituto, quasi la metà dell’oro blu che fluisce attraverso i gasdotti in Germania, lo scorso anno, proveniva dalla Russia. Come il resto dell'Unione Europea, Berlino si affida alle importazioni dalla Russia di gas e petrolio. Trump ha detto che la Germania "riceve dal 60 al 70% della propria energia dalla Russia". Dai dati Eurostat, l’agenzia di statistica dell’Ue, emerge che la Russia rifornisce fino al 75% delle importazioni totali di gas della Germania. Il resto del gas, Berlino lo prende dalla Norvegia e dai paesi Bassi. Secondo il Daily Mail l’import (e la dipendenza) potrebbe “drammaticamente aumentare” con la costruzione del Nord Stream 2. Con il primo gasdotto infatti i tedeschi prendono già 55 miliardi di metri cubi di metano russo, se e quando l’altra pipeline sarà costruita questa cifra è destinata a raddoppiare.
Detto questo, l’affermazione del presidente americano non è vera se riferita all’energia nel suo complesso, sì se collegata al gas. Il mix energetico tedesco infatti si compone per il 40% da carbone, per il 30% da rinnovabili, per il 20% dal gas e per il 10% dal nucleare. In linea con il resto del mondo, la Germania sta incrementando l’uso delle rinnovabili e del gas e diminuendo quello di carbone e nucleare. Negli ultimi cinque anni i paesi dell'Unione Europea hanno aumentato il consumo di gas preferendo quello che arriva via pipeline piuttosto che il gnl (gas naturale liquefatto che arriva sulle navi). Quest’ultima tipologia di rifornimento consentirebbe una maggiore scelta tra i fornitori e, di conseguenza, una diversificazione delle fonti di approvvigionamento.
In realtà Trump vorrebbe vendere il gas statunitense a Germania e Europa
L’obiettivo dell’attacco del presidente Usa sarebbe proprio questo. Trump vorrebbe vendere il proprio gas all’Europa. Dal canto suo però la Russia è tranquilla perché sa che trasportare gnl attraverso l’Atlantico costerebbe molto di più. Gli osservatori più attenti descrivono Trump come il venditore porta-a-porta di gas americano più intraprendente del mondo. E conoscendo il suo passato di businessman disinvolto e il suo motto (“America first”) la cosa potrebbe essere vera.