Una tassa sui super-ricchi americani per finanziarie la transizione energetica verso un futuro a zero emissioni. La proposta l’ha lanciata la più giovane deputata statunitense ed astro nascente del Partito Democratico, Alexandria Ocasio-Cortez nel corso dell’intervista alla Cbs ’60 minutes’. La misura va nella direzione opposta alla politica portata avanti dall’attuale presidente Donald Trump che, a livello fiscale, ha diminuito le tasse ai più ricchi e, sul fronte energetico, ha abolito i provvedimenti dell’amministrazione Obama supportando l’industria del carbone.
La tassa andrebbe a colpire le 160.000 famiglie statunitensi che detengono il 90% della ricchezza del paese e finanzierebbe il Green New Deal, il manifesto ambientalista che punta a riconvertire l’economia Usa e sostenuto, tra gli altri, dal Sunrise Movements. Nulla di sovietico o bolscevico. Basti pensare che negli Stati Uniti nel 1936 la tassazione per i più ricchi arrivava al 79%, con il repubblicano Ronald Reagan era al 50%. Oggi, dopo la riforma fiscale di Trump, l’aliquota fiscale è scesa al 37% dal 39,6% dell’amministrazione Obama. "Bisognerebbe tornare ai livelli degli anni '60 quando si aveva un sistema di aliquote progressive. La prima, per esempio, da zero a 75.000 dollari potrebbe essere del 10-15% e così via. Ma se si guadagnano 10 milioni di dollari l’aliquota potrebbe arrivare al 60-70% che non vuol dire che tutti i 10 milioni verrebbero tassati al massimo" ha spiegato" Ocasio-Cortez.
Tassando i più ricchi potrebbero arrivare 720 miliardi di dollari
Secondo la Ocasio-Cortez potrebbero arrivare 720 miliardi di dollari in dieci anni tassando lo 0,05% di americani che guadagna più di 10 milioni all’anno (16.000 persone). In pratica, si pagherebbe il 70% sulla quota eccedente i 10 milioni di dollari. Questi soldi permetterebbero al Paese di emanciparsi dalle fonti fossili e passare alle energie verdi con la costruzione di smart grid ed eliminando completamente le emissioni di gas serra industriali.
La battaglia della Ocasio-Cortez per il clima finora è andata avanti con difficoltà a causa delle differenti sensibilità ambientali e politiche all’interno del partito Democratico. In ogni caso nuovi spiragli potrebbero aprirsi con l’elezione di Nancy Pelosi come speaker della Camera. Non sappiamo se la più giovane deputata eletta al Congresso stia seguendo l’epopea del gilet gialli in Francia. Fatto sta che l’idea alla base della sua proposta è opposta a quella di Emmanuel Macron che sta pagando a caro prezzo il tentativo di far distribuire su tutti i cittadini il costo del passaggio a fonti energetiche rinnovabili.
La proposta della 29enne ovviamente è stata aspramente criticata dagli esponenti governativi e della destra americana che hanno affermato che se la proposta dovesse passare ci sarebbe un cambiamento strutturale del modello economico statunitense, bollette elettriche più salate per famiglie e imprese americane oltre all’impennata del debito pubblico. Alla base delle motivazioni di coloro che avversano il Green New Deal c’è il negazionismo del cambiamento climatico che parte dal presupposto che non è causato dall’uomo e che, in ogni caso, non porterà alla catastrofe. Teorie care al presidente Trump che di ambiente non vuole nemmeno sentire parlare.