Del ‘fattore indiano’ per il raggiungimento degli obiettivi sul clima di Parigi ne ha parlato l’Iea (International Energy Agency) nell’ultimo rapporto sul carbone. In quello studio si evidenziava il fatto che l’utilizzo di questa fonte fossile scenderà, nel 2022, ai minimi di sempre a livello globale ad eccezione di India e Sud Est asiatico. Nonostante la rapida crescita delle rinnovabili, la generazione elettrica da carbone in India dovrebbe aumentare di quasi il 4% all'anno fino al 2022. Considerando che parliamo del secondo Paese più popoloso al mondo (dopo la Cina) è facile intuire l’impatto che le scelte energetiche hanno sul resto del pianeta.
Il dato positivo è che nel 2017 Nuova Delhi ha incrementato la capacità solare installata sui tetti dei propri edifici più dei quattro anni precedenti messi insieme. Il paese infatti ha raggiunto la capacità di 715 Mw con un tasso annuale di crescita del 117% dal 2013. Nei precedenti quattro anni la capacità cumulata era stata di 502 Mw. Questa crescita ha provocato un declino pressoché costante del prezzo dei pannelli solari il cui costo in 5 anni si è dimezzato grazie a una produzione di massa, una forte competizione e ai miglioramenti tecnologici. A fronte di ciò, i prezzi dell’elettricità nel mercato retail sono aumentati del 22% nello stesso periodo. Il solare fotovoltaico rappresenta il settore delle energie rinnovabili che è cresciuto di più in india, ma in generale tutto il mercato delle energie green ha visto tassi di crescita molto forti.
Secondo il rapporto di Bloomberg New Energy Finance la realizzazione di progetti di energia rinnovabile sarà nel 2017, per la prima volta, più alta di quelli fossili e si prevede che tale tendenza proseguirà negli anni a venire. In totale il Paese ha aggiunto 12 Gw in installazioni di energia rinnovabile nell’ultimo anno finanziario (da aprile 2016 a marzo 2017), una crescita del 66% rispetto all’anno precedente.
L’elettrificazione delle aree rurali è un punto chiave del piano del Governo per dare impulso all’economia. Circa 300 milioni di indiani su una popolazione totale di 1,3 miliardi di persone non è ancora collegata alla rete elettrica. Nelle zone rurali del Paese sono molto diffuse le lampade a cherosene, nocive per l’ambiente e rischiose per le persone. Il primo ministro Narendra Modi ha promesso di eliminare tali criticità puntando proprio sule rinnovabili. Nel 2014 Modi ha fissato l’obiettivo di aumentare la capacità solare indiana, entro il 2022 a 100 Gw, il 40% da ottenere proprio con i pannelli fotovoltaici sui tetti di abitazioni ed edifici. Ma nonostante la rapida espansione, c’è ancora molto da fare prima che l’obiettivo sia centrato. Infatti, di questi 40 Gw – che genererebbero investimenti pari a 23 miliardi di dollari con le ricadute che possiamo immaginare sull’occupazione - a oggi, solo il 3% sono stati installati.
Considerando che nel 2016 le emissioni di CO2 nel mondo sono rimaste pressoché stabili ad eccezione proprio dell’India (+4,7%) è auspicabile che il Paese acceleri i suoi piani di decarbonizzazione.