Stavolta il team social guidato da Luca Morisi non si è fatto sorprendere. Il festeggiamento per il raggiungimento dei tre milioni di like, che la pagina di Matteo Salvini ha raggiunto nel weekend, è stato preparato nei dettagli e con contenuti studiati per l’occasione.
Niente di trascendentale sia chiaro, un po’ kitsch se vogliamo farne una questione di gusto personale, perfetta però se collocata all’interno della sua comunicazione. Questa è una premessa necessaria perché lo scorso giugno, in occasione del sorpasso nei confronti di Angela Merkel in questa classifica digitale, il discorso era stato assai diverso. Eravamo stati noi, con un lancio d’agenzia, a segnalare la notizia. A dirla proprio tutta, non eravamo neanche stati velocissimi dato che il sorpasso era avvenuto da almeno un paio d’ore. Nessuno, però ci aveva fatto caso. Ma la portata di quel fatto, almeno per chi si occupa di social, era potente: “Salvini meglio dei colleghi francesi, spagnoli, inglesi e tedeschi. Meglio di Macron e della May. Come lui in Europa nessuno”.
Un traguardo che il leader della Lega avrebbe dovuto, e potuto, festeggiare in maniera diversa. E invece nulla, a parte, qualche ora dopo, un tweet e qualche parola “live” di gaudio. Una reazione tardiva che sembrava sottolineare quanto, all’interno del team, fossero stati colti di sorpresa, quasi alla sprovvista. E un po’, se vogliamo guardare l’altra faccia della luna, ci eravamo sorpresi anche noi per quella strana reazione e quella, apparente, mancanza di attenzione. L’attimo era fuggito, forse, ma il team social di Salvini ci aveva abituato a ben altro spirito di presenza. E non è quindi un caso, stavolta, che si deve parlare tutt’altra storia.
Una chiamata alle armi (della rete)
Dopo il caso Diciotti e i problemi con alleati, vedi alla voce Fico, e con la magistratura, vedi alla voce Patronaggio, Salvini ha bisogno di serrare i ranghi. Sa che il sostegno del suo popolo è l’arma più potente che ha per difendersi dalle accuse. Così ringrazia per gli hashtag e per le manifestazioni d’affetto. E il messaggio che la nuova copertina veicola, oltre a mettere in evidenza il numero dei 3 milioni di seguaci, è in questo senso molto chiaro. “Viva la libertà della rete” che sui social, come sappiamo, spesso supera livelli normali di decenza, coerenza e civiltà ma che è linfa per un progetto politico come quello del leader della Lega; “viva la nostra comunità” che è già scesa nelle piazze digitali e che va aizzata e risvegliata nei momenti di difficoltà; “INSIEME si può”.
Anzi, come Salvini sa, è l’unico modo che ha per farcela contro ogni regola e convenzione prestabilita in Italia come in Europa. Ed è per questo che quella parola va urlata come se il “Capitano” fosse in battaglia e parlasse alle sue truppe. Un discorso, il suo, confermato da quel “Se voi ci siete, io ci sono” che negli ultimi mesi ha sostituito il “lo dico da padre” ritenuto forse poco aggressivo da chi vuole stare in prima linea. Almeno quando si parla di porti chiusi e immigrazione.
Un video molto social
È questo video però a dimostrare quanto il team di Morisi abbia imparato la lezione rispetto allo scorso giugno. I successi si celebrano. Soprattutto su Facebook. Spesso con i video, il contenuto più facile da condividere e da diffondere. Il processo, però, anche in questo caso è molto interessante. C’è la musica. Forse la vera novità di questo messaggio. Una colonna sonora che sembra evocare qualcosa di epico e leggendario. Salvini è come Russel Crowe ne “Il Gladiatore”. Il Massimo Decimo Meridio dell’Italia (anche il comandante romano nel film comandava l’esercito del nord…) pronto a difendere i confini della nazione.
Quello evocato dal video, in mezzo alle nuvole, sembra viaggio onirico verso qualcosa che partito come un’utopia si sta realizzando. Qualcosa che è in movimento e che non vuole fermarsi. Un movimento non casuale: le parole, tutte positive, si avvicinano allo schermo, verso chi guarda e approva. Eliminare le distanza, del resto, è forse il primo comandamento della comunicazione salviniana. Poi la solita manifestazione d’affetto. Salvini abbraccia, stringe mani, manda baci a chi lo odia e si ribella alle sue idee. Insomma, se il ritornello è sempre lo stesso, qui è lo spartito ad essere diverso. Un nuovo spazio che è stato visitato da oltre 500 mila persone e condiviso da oltre 15 mila.
C’è un ultimo elemento: il colore. E questa è forse la battaglia più silenziosa che il team di Salvini sta portando avanti. Una battaglia che sa di star perdendo anche perché non è considerata come una priorità. Il video, se guardate con attenzione, è tutto blu come la nuova Lega. Anche nel momento in cui appare Salvini tra la folla. Nessuno però se ne accorge. Per ora il governo resta giallo-verde senza che questo incida sulla sua comunicazione. Social e no. Ah, postilla: Luigi Di Maio ha superato i 2 milioni di like su Facebook.