Alibaba ha guadagnato 25,4 miliardi durante le 24 ore del Single Day. Più di 777 milioni di pacchetti sono stati spedito in quello che è diventato il più grande giorno di vendite nel calendario mondiale. Più di un miliardo ogni ora. “Ci dice molto sulla crescita dei consumi in Cina” ha detto Daniel Zhang, manager di Alibaba. L’anno scorso i guadagni di Alibaba si erano fermati a 18 miliardi (Financial Times). E l'Italia?
Il 65% dei consumi in Cina lo fanno i nati dopo il 1980
I millennials cinesi sono 415 milioni su una popolazione di quasi 1,4 miliardi di persone, secondo uno studio di Boston Consulting Group. Sono loro che stanno garantendo la crescita dei consumi in atto nel paese. I nati nel 1980 incidono sui consumi complessivi per il 65%, percentuale che arriverà al 69% nel 2021: “Le generazioni più giovani sono più sensibili alle influenze che arrivano dall’Occidente, ai brand di nicchia, e dunque ad acquisti di maggior qualità e costo” dice al Corriere Francesco Boggio Ferraris, direttore della Scuola di formazione Italia Cina (L’Economia, Corriere della Sera).
A Shangai addio Pos, la rivoluzione dei pagamenti con lo smartphone
A Shangai può capitare di non poter pagare con le carte di credito. I Pos infatti cominciano a funzionare solo con quelle cinesi: “Abbiamo tagliato tutti i costi” dice il gestore indicando il QrCode in bella mostra, il decide da strisciare con il cellulare per pagare in via digitale. Il QrCode è dappertutto: nei chioschi più periferici, nella metro, in campagna, da McDonald’s e Jfk. In poco meno di dieci anni il grande balzo digitale ha prodotto un paradosso: “Da un lato Alibaba, con Alipay, e Trancent, con WeChat, hanno rivoluzionato i pagamenti consentendo via cellulare di spedire soldi a un amico, o pagare un ristorante attraverso le loro piattaforme: racconta Micheal Hirson, Asia Director di Eurasia Group. “C’è una dinamica new economy ad elevata tecnologia, che cammina a fianco di una meno efficiente old-economy pubblica” (Affari&Finanza, La Repubblica).
LuissEnlabs a Milano
La Luiss è sbarcata a Milano: la sede effettiva rimane nella Capitale, ma a Milano Luiss ha in progetto di creare uno spazio polifunzionale (1.600 metri quadrati in zona Garibaldi-Porta Nuova) dedicato alle attività di formazione manageriale avanzata e startup. Qui grazie alle nuove tecnologie sarà possibile studiare, formarsi, e trovare fondi per aprire un’impresa digitale. E sempre qui verranno ospitate una cinquantina di startup che potranno sfruttare i 280 metri quadri di Luiss Enlabs e i 160 del laboratori. (Libero)
Intelligenze artificiali (1). Casaleggio: "È il futuro, se le imprese italiane vogliono è questo il momento"
“Un treno in partenza. E non da perdere. L’intelligenza artificiale (Ai) applicata ai processi produttivi delle imprese è questo, secondo Casaleggio Associti, che martedì al Centro Svizzero di Milano, riunisce imprenditori e manager “dove si mostreranno le potenzialità di cognitive computing, big data, machine learning e chatbot” nella seconda edizione del suo evento B2b. “È un mercato che varrà 18,3 miliardi di dollari a livello mondiale a fine 2017 e potrà far quasi raddoppiare la crescita del pil italiano in meno di dieci anni [...] se le aziende italiane vogliono esserne parte, questo è il momento”, ha detto Davide Casaleggio, 41 anni, al Corriere. Le nostre Pmi sono distanti da quei modelli? “La genialità, la cura per i dettagli, la passione e la capacità di pensare fuori dagli schemi di molti imprenditori italiani potranno fare la differenza anche in futuro […] Sogno una futuro Olivetti nel campo delle applicazioni di AI che nasca in Italia e abbia successo in tutto il mondo”. (L’Economia, Corriere della Sera)
Intelligenze artificiali (2). M5s: "Dobbiamo trasferirla al servizio delle Pmi"
“Trasferire la robotica nel mondo delle pmi. Questo è il titolo del seminario che abbiamo organizzato al Parlamento europeo. Abbiamo parlato delle buone pratiche europee e di Horizon 2020 che mette a disposizione fondi europei per le imprese che vogliono scommettere sulla robotica. Questo seminario è stata una prima iniziativa che si replicherà. Vogliamo creare un gruppo di lavoro e riunire attorno allo stesso tavolo imprese, mondo della ricerca e mondo della politica per trovare le soluzioni che la modernità richiede” David Borrelli, portavoce movimento 5 Stelle al Parlamento europeo (BeppeGrillo.it)
Cosa può vedere un'intelligenza artificiale
Una volta gli operai con l’occhio intelligente venivano messi alla fine della catena produttiva. Dovevano controllare il manufatto che usciva dai nastri: doveva essere delle giuste dimensioni. Il mondo dell’imaging, si chiama così ora, è oggi una delle frontiere delle applicazioni industriali. Nella fabbrica automatica l’occhio robotico, la visione artificiale, non solo garantiscono la qualità del prodotto ma forniscono una mole di dati e informazioni per migliorare gli standard produttivi, dicono come evitare gli errori e insegnano alle macchine come produrre in maniera efficiente. Repubblica intervista l’amministratore delegato di una delle aziende italiane che offrono queste soluzioni, una startup: Opto Engineering, 12 milioni di fatturato, l’80% realizzato all’estero. Adotta i pricipi dell’intelligenza artificiali ed è in grado di vedere e riconoscere difetti nei prodotti alimentari. Collabora con la Nasa. (Affari&Finanza, La Repubblica)
Un mercato che potrebbe arrivare a 30 miliardi
Gli investimenti in queste tecnologie sono arrivati a una decina di miliardi nel mondo negli ultimi quattro anni e i ricavi attesi da applicazioni aziendali nel mercato mondiale potrebbero arrivare a una trentina di miliardi per il 2025, secondo i dati raccolti da Statista. Si va dalla manutenzione predittiva nelle manifatture al riconoscimento delle immagini, dal trading algoritmico in finanza alla localizzazione, dalla diagnostica in medicina alla cybersicurezza. (Il Sole24Ore)