Spesso sentiamo dire che la blockchain, il motore di Bitcoin, è qualcosa di talmente potente che il suo impatto sulle nostre vite sarà come quello che ha avuto internet (se ancora non masticate il termine blockchain, qui una scheda di cosa è e come funziona). Ovvero, che la sua portata rivoluzionaria avrà un impatto sulle nostre vite pari a quella che ha avuto la rete. Sulle nostre vite, sulla nostra economia. Forse è vero. Ad ogni modo c’è un caso di cronaca recentissima che ci fa immaginare un altro parallelismo possibile con Internet. Ovvero l’ubriacatura da 'dot com' che gli investitori ebbero con l’ondata di new company tra la fine degli anni Novanta e il Duemila. Quella che portò poi allo scoppio della bolla che bruciò circa 5 trilioni di dollari in tre anni. Il caso in questione non riguarda le nostre vite, o la nostra economia. Ma come spesso succede in questi casi, la finanza.
Il caso alla borsa di Londra
Il caso è questo: la società On-line Plc ha aggiunto la parola Blockchain per cercare di fregare il mercato e moltiplicare il proprio valore. Manco a dirlo, non c'entra quasi nulla con la blockchain. On-line Plc, è quotata a Londra, ed è un incubatore: investe in startup tecnologiche. Magari anche in qualcuna che fa blockchain, ma non è il suo core business la blockchain. Annuncia quindi che si chiamerà On-line Blockchain Plc e il suo titolo schizza a Londra, con un progresso del 393%: da 16,20 sterline è arrivato, nel giro di due ore e mezzo, a un picco di 80. Ne abbiamo scritto qui.
"Bolla è: non ci capisco niente, ma ci metto soldi. Arrivano i nuovi animali"
Con Paolo Cellini abbiamo dialogato spesso su quello che è successo negli anni 2000. Lui, oggi ordinario di Marketing digitale alla Luiss di Roma, quel periodo l’ha vissuto da molto vicino ed è uno dei massimi esperti italiani di economia digitale, con un libro che la racconta tradotto anche all'estero.
C’è un parallelismo? “Sì c’è. Come nella prima bolla di internet nessuno sapeva cosa fosse (l’internet, ndr) o cosa facessero le società che si chiamavano internet company. Però ci si investivano tanti soldi e il prezzo delle loro azioni saliva. Si credeva fossero il futuro, proprio come oggi molti credono che blockchain e bitcoin lo siano. Ma proprio come allora, nessuno sa cosa sia la blockchain, bitcoin, o dove ci porterà questo futuro”.
E quindi questo tipo di notizie cosa ti fanno pensare? “Che c’è una bolla. Dopo le dotcom oggi sono arrivati animali nuovi. I vecchi animali del dotcom come Yahoo e Virgilio sono estinti. Poi ci sono quelli come Google, Facebook e l’ecommerce. Arriveranno gli altri. Si cercano. Si investono soldi”. E adesso è il turno di ciò che ruota intorno a Bitcoin, Blockchain, e tutto quello che ruota intorno a queste nuove tecnologie. La voglia di facili guadagni da strumenti che non si conoscono ancora bene probabilmente porta a queste storture del mercato. Cellini non è l’unico a parlare di bolla.