Twitter ha bannato due media company russe dalla possibilità di mettere a pagamento i loro post sulla piattaforma. Possono tenere gli account, ma non possono pubblicizzare i post. Questa notizia però è solo un piccolo tassello di una più grande commedia mediatica in corso in questi mesi.
Piccolo riassunto delle puntate precedenti. Il primo di novembre ci sarà una audizione al Senato americano sulle possibili interferenze della Russia durante la campagna elettorale che ha eletto Donald Trump. Si parlerà delle interferenze, anche nel mondo digitale. E Twitter, Facebook e Google saranno ascoltati come testimoni. Facebook qualche settimana fa ha 'scoperto' improvvisamente che 100mila euro sono stati spesi da persone vicine alla propaganda russa. Adesso è il turno di Twitter. Twitter ha dichiarato di aver ricevuto pagamenti per circa 2 milioni di dollari, e che userà quei soldi per investire in tecnologie che le rendano la vita più semplice nell'arginare il fenomeno della propaganda sui social.
Qui ci sono alcune considerazioni importanti da fare.
- Ma l'advertising non è nato per influenzare?
- I post a pagamento non sono nella stessa natura del modello di business di queste piattaforme?
- Adesso si parla di nuove norme. Ma quali potrebbero essere? Che dalla Russia non si potranno più comprare campagne pubblicitarie negli Stati Uniti?
Le regole sono importanti. E bisogna considerare anche un punto. La decisione di bannare alcune media company o delle società russe in generale potrebbe essere 'aggirata' creando una catena di società, un estremo con una società con sede negli Usa, dall'altra parte una con sede in Russia. E quella Usa potrebbe comunque fare advertising, per conto dei russi.
Il problema vero è chi decide quali sono le regole. Mettiamo caso che un domani Facebook e Twitter decidano di influenzare loro le elezioni, con post ad hoc, in qualche modo più o meno trasparente. Anche semplicemente decidendo chi può fare advertising. Si apre così un tema enorme, che non riguarda solo le fake news, ma il modo stesso in cui si fa informazione.