Che mondo difficile quello della comunicazione. Soprattutto se devi utilizzare i social e non lo hai mai fatto. Ancora di più se devi farlo con gli occhi di tutto il mondo rivolti verso di te. Giuseppe Conte non era un assiduo frequentatore del mondo delle comunità online. Almeno non da protagonista. Ora, ad un passo da Palazzo Chigi, ha dovuto cambiare rotta e chiedere a qualcuno di aiutarlo a gestire i propri, nuovissimi, profili Facebook e Twitter. Che sia la Casaleggio Associati, come scrive Repubblica, o uno staff dedicato che prima o poi comparirà, lo scopriremo presto. Ok, può darsi che il professore faccia tutto da solo ma quest’eventualità, a occhi esterni, sembra la meno probabile.
Foto profilo: metti quella in cui sorridi!
La pagina Facebook di Conte, con la spunta blu a testimoniarne ufficialità e veridicità, ha già subito un piccolo restyling. No, non si tratta di un cambiamento di linguaggio o di contenuto. Su quello, per ora assai istituzionale, ho poco da dire. Contenuti vari, foto, video e aggiornamenti di stato, e linguaggio abbottonato. La scelta giusta, almeno per ora. Ma c’è una modifica, piccola ma ricca di significati, che riguarda la foto profilo. E che, detto sinceramente, mi ha fatto sorridere.
Quando è nata, qualche giorno fa, la pagina accoglieva i curiosi con una foto molto seria e accademica. Un ritratto autorevole che forse voleva descrivere il suo protagonista nella sua zona di comfort. Eleganza, affidabilità e lo sguardo severo tipico di chi padroneggia ciò che dice e ciò che fa. La prima cosa che ho pensato e che lo sguardo fosse simile a quello del Professor Piton, il maestro di pozioni di Hogwarts, la scuola per maghi frequentata da Harry Potter e nata dalla penna di J. K.Rowling.
Forse per i capelli, forse per lo sguardo, chissà. Devono essersene accorti anche i curatori visto che, dopo pochi giorni, la foto è stata sostituita. E come per magia mi sono ritrovato un Giuseppe Conte molto diverso. Sorridente, affabile, con la fronte libera e uno sguardo più vivo. Da rotocalco. E mi sono pure accorto che il professore ha una vaga somiglianza con Tom Cruise. Del resto, quella del governo pentaleghista è stata davvero additata come una “Mission Impossible”. Forse è tutta una mia suggestione nata dal fatto che nella nuova foto è cambiata anche la pettinatura, con la riga spostata dall’altra parte. Insomma, è importante trasmettere fiducia e sicurezza, anche con la foto profilo. Per le dirette “live” stile Salvini, “io ci sono se voi ci siete”, per ora non c’è bisogno.
Ciao Instagram!
Il professor Conte è sbarcato anche su Instagram con 3 foto e una galleria. Tutte diverse rispetto alle due usate su Facebook e che comunicano messaggi diversi: Conte al lavoro sulla sua scrivania; Conte che stringe mani ad alti funzionari statali (Fico); Conte che parla alla nazione.
Non sono scatti casuali. Raccontano di una persona sicura di sé e del ruolo istituzionale che ricopre. Nelle ultime, e anche questo non è banale, sorride sempre ma in pose diverse. Perché è importante che chi guarda, chi lo segue, chi lo giudica non veda il professore universitario chiuso nelle biblioteche di mezzo mondo ma una persona pronta a incontrare (o a telefonare come mostra uno scatto) con giovialità e professionalità figure di primo piano dello scenario internazionale.
Twitter. il gioco delle DUE carte
Ci sono due profili che sembrano ufficiali. O meglio che non sono subito identificabili come fake (quelli sono spuntate immediatamente). Nessuno de due ha ancora una spunta blu e parlano con un linguaggio che potrebbe essere ricondotto allo stile adottato fino ad ora da Conte. Uno ha un solo tweet, con un link alla pagina Facebook ufficiale, e una biografia più completa che racconta il futuro premier anche prima della sua rapida ascesa politica.
L’altro, che ha una ventina di messaggi e che afferma di star aspettando la spunta blu da Twitter, che ne sancirebbe l’autenticità, ha una biografia più attuale e diretta, spoglia ed essenziale.
Entrambe hanno stessa foto profilo e stessa foto copertina. E lo presentano come Presidente dei Ministri (dimenticandosi la parola incaricato, ma sono dettagli). Aspettiamo con ansia di vedere quale sarà il prescelto, e quindi quello da seguire.