Alla implementazione del concetto di digitalizzazione che caratterizza il paradigma di Industria 4.0 corrisponde una crescita in ogni settore industriale dell’importanza della simulazione dei processi produttivi e dei macchinari ed una evoluzione di tale concetto. Si sente sempre più frequentemente parlare di digital twin ossia di un gemello digitale, associato ad un macchinario, ad un sotto-processo o anche, in alcuni casi, ad un impianto complesso.
Cos'è un digital twin?
In parole semplici, si tratta di una replica virtuale, che è in grado di riprodurre il comportamento di un sistema in reazione a “stimoli esterni”, in forma, ad esempio, di istruzioni di controllo, segnali forniti da sensori montati sul sistema reale o da altri componenti od oggetti che con esso interagiscono, input di materiali ed energia, sempre codificate digitalmente, o flussi di informazione di altra natura. Il simulatore produce un output, talvolta in forma grafica, riproducendo l’evoluzione del sistema fisico, oppure fornendo, ad esempio, le quantità, le principali caratteristiche quantitative e qualitative del prodotto, i consumi di energia, le eventuali emissioni del processo.
L’utilizzo di questa replica virtuale può essere di tipo sperimentale e previsionale, ossia si effettuano simulazioni preliminari a prove reali, per trovare le condizioni operative ottimali, per verificare la correttezza ed efficienza del processo o per sperimentare condizioni operative molto diverse da quelle standard ed esplorare nuove pratiche in maniera sicura, limitando costi e rischi.
La simulazione offline dei robot
Un esempio è la simulazione off line di robot e macchine utensili industriali: un software come quello rappresentato in figura utilizza il programma che viene generato per muovere il robot durante una specifica lavorazione ed è in grado di produrre una replica virtuale della lavorazione stessa, inclusa la evoluzione del pezzo lavorato, controllandone la correttezza e permettendo di evitare anomalie quali collisioni fra utensile e parti del robot o del pezzo di lavorazione.
Un ulteriore frequente utilizzo è quello “in parallelo” al sistema reale, ossia facendo elaborare alla replica virtuale gli stessi input che sono forniti al sistema. Ad esempio, se il simulatore è in grado di replicare in tempo reale le normali condizioni operative del processo, una marcata discrepanza fra i risultati della simulazione ed i risultati reali può evidenziare una anomalia di funzionamento.
La rappresentazione virtuale trae massimo beneficio da nuove tecnologie come l’Internet of Things, la realtà aumentata o il cloud computing, che sono in grado di potenziare la capacità del gemello digitale di rappresentare i componenti fisici, il loro stato e le loro interazioni. Tale capacità è anche legata alla specifica applicazione ed agli aspetti del sistema che sono per essa rilevanti, la quale determina il livello di dettaglio della replica virtuale e gli aspetti del comportamento del sistema che vengono replicati.