Con la ratifica da parte di Cuba, Perù e Australia, è salito a 19 il numero dei Paesi membri della International Solar Alliance (ISA) costituita legalmente il 6 dicembre dopo la sua prima presentazione da parte di Francia e India due anni fa a Parigi in occasione della 21esima Conferenza delle Nazioni Unite dedicata ai cambiamenti climatici. Ma sono già 46 i Paesi che ne hanno sottoscritto lo statuto, e la Cina -- di gran lunga il Paese leader mondiale nel solare -- ha appena annunciato la sua intenzione di aderire.
L’Italia, che è il Paese industrializzato con la più elevata quota di energia fotovoltaica nel mix energetico usato per produrre l’elettricità, deve aderirvi immediatamente.
E’ attraverso l’energia solare, infatti, che si metterà fine ai flussi migratori incontrollati da parte dei Paesi africani che sono anche quelli più siccitosi: perché con l’elettricità pulita e ormai a bassissimo costo qual è divenuta quella fotovoltaica, i Paesi africani a forte emigrazione risolveranno la cronica carenza di acqua dolce grazie alla dissalazione dell’acqua marina: ovvero uno degli obiettivi dell’Alleanza Solare Internazionale.
Gli altri sono la creazione di una rete internazionale che faciliti la formazione dei giovani nel campo della scienza e della tecnologia solare, e la diffusione delle buone pratiche che ancora oggi faticano a varcare i confini dei singoli Paesi; ovvero la sostituzione dei combustibili fossili finora utilizzati per la mobilità privata e pubblica con l’elettricità solare che andrà ad alimentare automobili e autobus elettrici, e lo sviluppo rurale grazie al fotovoltaico e alle tecnologie dello storage che daranno elettricità ogni ora e per tutti i giorni grazie a piccole reti locali di distribuzione.
Primi passi dalle regioni
L’Emilia-Romagna si è già mossa con una risoluzione dell’Assemblea regionale con la quale si chiede al Governo di aderire formalmente all’ISA per agire successivamente in ambito regionale per “rendere concreti gli impegni che ne seguiranno”.
A breve lo farà anche la Sicilia: che oltre ad essere la regione più soleggiata d’Italia, è anche quella che ospita uno dei più grandi impianti europei di produzione di pannelli fotovoltaici.
Sono italiani gli studiosi che hanno spiegato come rinnovare la formazione internazionale nel campo dell’energia solare, vista non più come una soluzione marginale ma come una risorsa strategica allo sviluppo economico di qualsiasi Paese. Analogamente, sono state le aziende e i tecnologi italiani a sviluppare le soluzioni per integrare il solare nei centri storici tutelando il maggiore patrimonio storico-artistico al mondo.
In breve, grazie al fotovoltaico e alle nuove soluzioni per l’accumulo e la distribuzione dell’energia, tante regioni del mondo saranno liberate dalla prolungata condizione di energy poverty, avviando una poderosa stagione di sviluppo economico. Con l’adesione alla Solar Alliance, l’Italia darà un primo segnale che intende assumere un ruolo di leader -- e non più di follower -- nel cruciale campo dell’energia solare.