A pochi giorni dal lancio le prime informazioni sono atterrate su ItaliaLeaks, la piattaforma protetta che Agi ha messo a disposizione di whistleblower (denunciatore/denunciante, segnalatore/segnalante, secondo la definizione dell’Accademia della Crusca) per denunciare i crimini delle mafie e altre pratiche illegali.
Delle quattro segnalazioni arrivate, tutte rigorosamente anonime, due sono semplici ma dettagliate descrizioni di fatti, le altre forniscono anche documenti ufficiali. Tutti i fatti narrati sarebbero avvenuti nel sud Italia.
Ovviamente, per noi di Agi e per i giornalisti di altre testate che collaboreranno, inizia il lavoro vero. Tutte le informazioni saranno verificate e, se confermate, contestualizzate per ricostruire il quadro entro il quale sono maturati i fatti. I colleghi di altre testate saranno infatti invitati a partecipare al pool investigativo per arrivare il più vicino possibile alla verità dei fatti analizzati.
ItaliaLeaks, come abbiamo spiegato nell’articolo di lancio, è una piattaforma protetta che consente a chiunque di comunicare anonimamente con la nostra redazione. Gli utenti possono scrivere una descrizione dei fatti dei quali sono a conoscenza ed allegare eventuali documenti, foto e video che contribuiscano a fare luce sugli eventi narrati.
Il primo canale dedicato della piattaforma si chiama “MafiaLeaks” perché riteniamo che le cosche siano una vera emergenza nazionale e perché, in virtù della forza intimidatrice dei metodi mafiosi, è particolarmente difficile denunciarne i crimini.
Per inviare informazioni e documenti a ItaliaLeaks è necessario seguire alcune istruzioni che, grazie all’utilizzo del browser Tor e di altri accorgimenti, rendono l’anonimato e la non tracciabilità dei whistleblower particolarmente sicuri.