Alla fine di Settembre, come certamente saprete, Der Spiegel ha ripreso il caso di una donna statunitense che ha accusato Cristiano Ronaldo di averla stuprata nel 2009 a Las Vegas, dove lei viveva e dove Ronaldo era in vacanza. Caso che, ad onor del vero, era stato sollevato sempre da Der Spiegel nell’Aprile 2017, ma che ora è esploso, ripreso dai media di mezzo mondo, nonostante l’avvocato tedesco di Ronaldo, Christian Schertz, abbia minacciato un’azione legale contro la testata tedesca, che si difende attraverso suo giornalista che ha pubblicato su Twitter alcuni documento per dimostrare la fondatezza della questione.
Non siamo in grado di verificare la fondatezza o meno delle accuse di stupro, che non è la prima volta che piombano sulla star internazionale del calcio, e attendiamo, come è giusto che sia, il corso della giustizia, anche se pare che le prove dell’epoca siano misteriosamente sparite, smarrite dalla Polizia di Las Vegas. Quello che invece ci interessa approfondire è l’impatto sull’immagine, di grande valore commerciale, del calciatore, e provare a capire se, come e quanto, questa vicenda possa impattare sul business miliardario che ruota attorno a CR7.
Gli effetti sulla Juventus e la reazione degli sponsor
Da un lato vi è infatti il tonfo del titolo della Juventus, che in una sola seduta ha perso quasi il 10%, anche se in realtà, rispetto al massimo toccato lo scorso 19 settembre, il titolo è sceso del 25% circa nel giro di tre settimane. La capitalizzazione attuale è a quota 1.25 miliardi, contro quota 1.68 miliardi raggiunto al picco massimo. E dunque non è difficile capire che i problemi della società calcistica, che naturalmente difende il suo giocatore, siano legati solo in minima parte al presunto scandalo sessuale, e forse più causate invece da un bilancio 2017, approvato a metà Settembre, in rosso di oltre 19 milioni di euro dopo che invece i precedenti tre esercizi erano stati chiusi positivamente.
Dall’altro lato due dei principali sponsor del giocatore: Nike e EA Sports si sono dichiarate estremamente “preoccupate” per la vicenda e naturalmente sono forti i timori di una ricaduta di immagine se le accuse venissero confermate. Nike, che ha un contratto a vita [uno degli unici tre casi assieme a quelli delle le icone del basket NBA LeBron James e Michael Jordan] si dice "profondamente preoccupata da queste allarmanti accuse e continuerà a seguire da vicino la situazione".
EA Sport, che aveva dovuto cambiare in corso d’opera, in fretta e furia, la copertina di FIFA 19 [videogioco di punta dell’azienda] per il passaggio del giocatore dal Real Madrid alla Juventus, ora ha detto di essere al corrente «delle preoccupanti notizie che raccontano le accuse a Ronaldo» aggiungendo che seguirà con attenzione la situazione perché «ci aspettiamo che i nostri atleti di punta si comportino in un modo coerente con i valori di EA Sports», procedendo alla rimozione dell’immagine di CR7 come foto profilo dei canali social di EA Sports [sia Twitter che Facebook], così come dal sito dell’azienda, che come miniatura nella copertina del videogioco ha preferito lasciare una semplice immagine con la scritta FIFA 19, salvo poi ripristinare l’immagine del giocatore sul sito dopo che il Daily Mail ne aveva chiesto conto.
Per contro, l’italiana Yamamay, che proprio pochi giorni fa aveva lanciato una campagna con Ronaldo come “brand ambassador”, difende Ronaldo dichiarando che «Siamo in piena campagna, non abbiamo modificato il nostro piano di investimento e continuiamo il nostro percorso pubblicitario, che tra l'altro sta andando benissimo, perché crediamo che in questi casi vale sempre la presunzione di innocenza», e non ci pensa proprio ad abbandonarlo.
Insomma, tonfo del titolo della Juve e grande cautela, per usare un eufemismo, da parte dei due main sponsor del giocatore, mentre per altri il problema non sussiste. Ma nell’epoca del passaggio dalla brand awareness alla brand reputation, con la reputazione che, appunto, diviene un fattore sempre più rilevante, chi ha ragione in questa storia i “cauti” o i “fiduciosi”?
Le reazioni sui social di Ronaldo
Visto che il Web ha trasformato le crisi di comunicazione in fenomeni sociali e non più solo mediatici, capaci di travolgere aziende, istituzioni, organizzazioni e persone, ci siamo messi al lavoro e, grazie alle possibilità offerte dalla collaborazione con Talkwalker abbiamo monitorato le conversazioni in Rete ed elaborato quanto si dice online, e sulle diverse piattaforme social, relativamente a Ronaldo per capire quale sia il livello di interesse delle persone, e quale il sentiment, le emozioni associate, sulla vicenda.
Complessivamente, dall’inizio del mese, da quando hanno iniziato a diffondersi le voci sul presunto stupro, ad oggi, sono state poco meno di 60mila le citazioni online di #Ronaldo, da parte di circa 13mila utenti unici, i cui contenuti hanno coinvolto [like / condivisioni / commenti] ben 10.8 milioni di persone. Una frazione infinitesimale rispetto a quanto avvenuto per la campagna pubblicitaria con Colin Kaepernick per il 30° di “Just Do It”.
Soprattutto, come mostra l’infografica sottostante, il sentiment resta in grande prevalenza positivo, indicando dunque che in generale, contrariamente ad altri casi, non pare esservi, se non da parte di una quota assolutamente minoritaria, sdegno da parte delle persone, e dunque non parrebbe che vi sia un rischio reputazione per i brand sponsor di CR7.
Si tratta di dati che oltre ad emergere, come sopra riportato, dall’analisi generale delle conversazioni online, vengono confermati anche da l’analisi specifica delle conversazioni, sempre relative a #Ronaldo, su Instagram.
Anche in questo caso, il sentiment associato alle citazione del giocatore sono prevalentemente positive, o comunque “neutrali”. Lo stesso dicasi, come si può vedere dall’infografica sotto riportata, per quanto riguarda le emozioni, quelle che su Facebook sono le “reaction”, che sono in larghissima parte di gioia e solo nel 5.4% dei casi di ira o disgusto.
Ulteriore indicatore di quanto scarso sia l’interesse sul “caso” e di quanto le persone continuino ad amare questo straordinario campione, e di riflesso conferma di quanto scarso sia il rischio di riflessi negativi sull’immagine e sulla reputazione dei brand che hanno associato il proprio nome a lui.
Per essere certi di quanto emergeva dalle precedenti analisi, abbiamo inoltre analizzato in profondità anche la fanpage di CR7 e le relative conversazioni dell’ultima settimana.
Ancora una volta il sentiment è positivo nel 27% dei casi e neutro per il 60%, lasciando dunque la quota di negatività a livelli bassi. Anche in questo caso le emozioni, come detto le “reaction”, sono per il 75% di gioia, mentre solo nel 8.1% dei casi si rileva ira o disgusto.
Anche il post nel quale Ronaldo respinge fermamente le accuse contro di lui, che ottiene 9.500 condivisioni, 16.400 commenti, e 284mila reazioni, ha una netta prevalenza di commenti e reazioni di sostegno, o comunque positive.
Insomma, come si suol dire, il caso è chiuso e non pare davvero che vi sia, né vi possa essere, tranne nel caso di una condanna, che appare altamente improbabile, un problema di immagine serio per il giocatore e/o i suoi sponsor.