Ogni anno e per cicli quinquennali di mandato, dopo il capodanno che festeggia una nuova primavera, il popolo cinese pianifica il suo lavoro annuale. L'Assemblea Nazionale del Popolo Cinese, da-hui, e la Conferenza Politico Consultiva del Popolo Cinese, hui-yi, si riuniscono contemporaneamente a Pechino in due sessioni parallele che esprimono il più alto livello istituzionale e che nel gergo politico sono oramai note come le liang-hui, la doppia assemblea-sessione.
Lo scorso mese si sono riunite le due prime sessioni del XIII mandato rispettivamente dell'Assemblea Nazionale del Popolo Cinese e della Conferenza Politico Consultiva del Popolo Cinese, ed è stata così gettata la traccia su cui si muoverà la Cina nei prossimi cinque anni, e, data la portata radicale di certe scelte, è possibile presumere che le conseguenze andranno ben oltre il lustro. Inoltre la sessione dell'Assemblea nazionale arriva pochi mesi dopo l'ottobrino XIX Congresso Nazionale del Partito Comunista Cinese che a sua volta ha segnato la storia del Partito.
Per la natura tipica del sistema cinese e del rapporto stato-partito i due eventi vanno analizzati congiuntamente. Entrambi si sono conclusi adottando riforme dei rispettivi testi fondamentali: costituzione della repubblica e statuto del partito, ed entrambi hanno riconfermato Xi Jinping come Segretario generale del Comitato centrale del Partito comunista cinese, Presidente della Commissione militare centrale del Partito comunista cinese, Presidente della Repubblica popolare cinese e Presidente della Commissione militare centrale della Repubblica popolare cinese.
Nel discorso al partito in occasione del congresso nazionale, Xi Jinping ha proposto la sua visione della Cina e del mondo, enunciando la teoria del Pensiero socialista con caratteristiche cinesi di nuova generazione di Xi Jinping. Tale dottrina è composta da circa 117 concetti politici, alcuni dei quali emersi durante il primo mandato, 2013-2018, altri invece già presenti nella cultura politica ma ricomparsi sotto nuove interpretazioni così come volute dalla qualità dei tempi. Vengono ad esempio formulati i nuovi principi del sogno cinese della realizzazione della grande rinascita del popolo cinese e della comunità per il destino del genere umano.
Tutte le novità non sono delle sorprese, ma semplicemente il risultato di una razionalizzazione e teorizzazione di una dottrina che mira ad avere carattere costituente, e che è ben sintetizzabile nella formula generale Pensiero di Xi Jinping. La nuova visione politica, una volta approvata dal Partito, è stata istituzionalizzata attraverso una riforma della costituzione. Quest'atto di revisione, se da un lato può apparire come una testimonianza del potere diretto che il partito ha sul paese, da un altro è sintomatico del bisogno di legittimazione che il potere politico avverte. C'è una fede nel diritto.
Scendendo più nel concreto la revisione costituzionale ha introdotto i seguenti concetti:
- sviluppo tecnologico;
- pensiero socialista con caratteristiche cinesi di nuova generazione di Xi Jinping;
- civilizzazione sociale;
- civiltà ecologica;
- paese bello e armonioso;
- realizzazione della grande rinascita del popolo cinese;
- armonia;
- riforma;
- strada dello sviluppo pacifico della Cina;
- adesione alla strategia dell'apertura e del mutuo beneficio e comune profitto;
- promozione della comunità per il destino del genere umano;
- ruolo guida del Partito Comunista come caratteristica essenziale del Socialismo con caratteristiche cinesi;
- valori centrali del socialismo.
Il nuovo testo prevede il giuramento del rispetto della costituzione per tutti i membri dell'amministrazione, la nascita della Commissione nazionale di supervisione alle dipendenze dell'Assemblea nazionale del popolo, che ricorda l'antico potere imperiale di supervisione nato in epoca Qin, e una maggiore autonomia legislativa per gli organi periferici.
Il termine governo attraverso la legge, fazhi, diventa stato di diritto, fazhi. Altra novità molto importante è l'eliminazione del limite di due mandati consecutivi per il presidente ed il vice presidente della repubblica. Ciò segna la fine del meccanismo originariamente previsto da Deng Xiaoping.
Il giorno dopo la chiusura dei lavori delle due sessioni, il Comitato centrale del Partito comunista cinese ha adottato un piano di riforma degli organi del partito e del paese, razionalizzandone l'amministrazione. In questo modo la Cina ha gettato le basi teoriche e pratiche del ruolo che si accinge ad assumere, sia come modello di governo interno sia come guida della comunità internazionale.
Il vecchio modello occidentale di governo democratico e la conseguente visione di una globalizzazione democratica, sempre più considerate verso derive populiste, cedono il passo ad un modello di governo meritocratico con un partito centrale e ad una visione delle relazioni internazionali calate nella sincretica comunità per il destino del genere umano, che altro non è se non la traduzione moderna dell'antico concetto cinese cosmopolita del popolo sotto il cielo, tianxia. Alle teorie sullo scontro delle civiltà, sulla distinzione tra l'Io e l'Altro, sulla fine della storia, la Cina, attingendo alla sua tradizione, propone un progetto di sviluppo comune, pacifico, ecologico, ed in parte già in corso di realizzazione con Belt & Road Initiative.
Queste riforme chiudono un ciclo ideologico e politico interno al paese e ne aprono un altro fatto di maggiore consapevolezza storica. Questi segnali, interpretati come forze involutive, hanno destato la preoccupazione di molti osservatori. In realtà si tratta di un fenomeno di riscoperta della propria tradizione e storia, che capovolge in parte il presente per lasciar riemergere il passato alla luce delle esigenze attuali, un fenomeno normale cui sono soggette tutte le grandi civiltà quando provano a fare i conti con le proprie radici alla ricerca di un'identità. E' proprio attraverso questa riscoperta che noi abbiamo la possibilità di vedere le questioni esistenziali ed il sistema dei valori che fondano la civiltà cinese.