Se dovessi sintetizzare oggi, con una sola immagine, la Cina che cambia, userei quella di Mobike, o di OFO, cioè una immagine di bici condivise; biciclette che a differenze di quelle del secolo scorso, si usano grazie ad una App, che stanno attirando grandi investimenti, e hanno generato un indotto economico enorme, con relativa esplosione di concorrenti. I segreti di questo successo sono nell'uso del QR code, con una modalità che da noi si fatica a vedere, e nell'integrazione con giganti come Didi (l'Uber cinese) We Chat, Alipay o Ctrip, leader del turismo online, e soprattutto in team di giovani con la voglia di innovare con un occhio all'ambiente.
Sono trascorsi solo un paio di mesi da quando ho scritto un articolo su Mobike, la App più "cool"; il tempo di tornare in Cina e di rendermi conto che l'esplosione di App per il bike sharing continua, e i modelli sono ormai tantissimi, e diversissimi tra loro per prestazioni e prezzi, e grazie a loro il panorama urbano delle città principali è cambiato. Sono almeno una cinquantina le città nelle quali si possono trovare bici dappertutto. Francamente non credevo ad un successo di queste proporzioni.
I numeri sono giganteschi, come sempre in Cina. Si stima che il mercato del bike sharing possa arrivare a oltre 200 milioni di utilizzatori in questo 2017. E Mobike, dopo appena un anno dalla sua integrazione con We Chat, ha registrato 24 milioni di nuovi utilizzatori. La stessa nuova campagna pubblicitaria di Airbnb in Cina è stata condizionata da questo successo, e nel visual, in bella mostra ci sono proprio le biciclette, a dimostrazione del fatto che il trend non riguarda solo la mobilità, ma lo stile di vita dei cinesi. La conquista di altri Paesi da parte dei nuovi player, che hanno nomi da noi ancora poco conosciuti (Hellobike, Youonbike, Bluegogo...), sta per cominciare?