(AGI) - CdV, 26 apr. - "Se non ricordo male era il 1985. Unasera andai a recitare il Rosario che guidava il Santo Padre. Daquella volta recito ogni giorno i quindici misteri delRosario". Sono parole di Jorge Mario Bergoglio, in un suo brevericordo su Karol Wojtyla pubblicato da "30 Giorni" nel maggio2005 e rilanciato oggi dal sito specializzato "Vaticaninsider". Giovanni Paolo II, scrive l'allora arcivescovo di BuenosAires, "stava davanti a tutti, in ginocchio. Il gruppo eranumeroso; vedevo il Santo Padre di spalle e a poco a poco miimmersi nella preghiera. Non ero solo: pregavo in mezzo alpopolo di Dio al quale appartenevamo io e tutti coloro cheerano li', guidati dal nostro Pastore". "Nel mezzo della preghiera - rivela il futuro PapaFrancesco - mi distrassi, guardando la figura del Papa: la suapieta', la sua devozione erano una testimonianza. E il temposfumo', e cominciai a immaginarmi il giovane sacerdote, ilseminarista, il poeta, l'operaio, il bambino di Wadowice...nella stessa posizione in cui si trovava in quel momento,pregando Ave Maria dopo Ave Maria. La sua testimonianza micolpi'. Sentii che quell'uomo, scelto per guidare la Chiesa,ripercorreva un cammino fino alla sua Madre del cielo, uncammino iniziato con la sua infanzia. E mi resi conto delladensita' che avevano le parole della Madre di Guadalupe a sanJuan Diego: 'Non temere, non sono forse tua madre?". Compresila presenza di Maria nella vita del Papa. La testimonianza nonsi e' persa in un istante'. (AGI).