(AGI) - CdV, 24 apr. - L'accusa rivolte alla memoria diGiovanni Paolo II di aver sottovalutato il problema degli abusisessuali commessi da religiosi "e' un'opinione che non tieneconto dei fatti. Per il caso Maciel, ad esempio, la procedurapenale canonica e' cominciata nel Pontificato di Giovanni PaoloII. Ed e' finita nel primo anno del Pontificato di BenedettoXVI". Lo ha affermato lo storico portaovoce di Papa Wojtyla,Joaquin Navarro. "Sono stato io - ha detto in un'intervistaall'Agi - a annunciare pubblicamente la decisione penale pressanei suoi riguardi". Secondo Navarro, "la procedura per far accertare quantoaccaduto smentisce la teoria per la quale il fondatore deiLegionari era intoccabile durante il Pontificato wojtyliano"."Sotto la guida del cardinale Ratzinger - ha ricordato Navarro- tutta la Congregazione della Dottrina della Fede lavorava delresto con scrupolo e serieta', applicando le nuove norme che ilPapa aveva approvato nel 2001 e che hanno consentito una lottapiu' efficace contro questo problema gravissimo. Quanto al casodel cardinale Groer di Vienna, proprio Giovanni Paolo IInomino' nel 1995 un coadiutore , e la sua scelta caddesull'allora vescovo ausiliare Schonborn, che promosse sei mesidopo arcivescovo di Vienna e che certamente non ha maiinsabbiato nulla riguardo alle accuse mosse al predecessore". In ogni caso, ha rivelato Navarro nell'intervista, GiovanniPaolo II viveva le vicende relative a abusi sessuali compiutida sacerdoti delle quali aveva notizia "con grande dolore epartecipazione e sentendo il dovere di farsene carico, portandoa Roma la competenza sui casi di abuso affinche' non potesseroesserci attenuanti ne insabbiamenti di nessun tipo. Fu lui chedieci anni fa volle riunire in Vaticano tutti i cardinali degliStati Uniti, per affrontare nel modo piu' autorevole questotema". (AGI) .