(AGI) - CdV, 25 apr. - Grande rispetto della persona, grandeattenzione ai malati, ai poveri e ai giovani. Sono alcuni degliaspetti di Giovanni Paolo II, raccontati da Stanislaw Dziwisz,arcivescovo di Cracovia, segretario particolare di Wojtyla."Era un uomo di grande ascolto - ha detto durante il briefingin Vaticano, in vista della canonizzazione -. Sapeva ascoltare.Tutti quelli che andavano da lui avevano il tempo di parlare.Lui non condivideva sempre ma aveva un grande rispetto per lapersona, cristiani o non credenti, ebrei o musulmani. Eccoperche' era un leader religioso per tutti. Ha aperto la Chiesaal mondo e ha avvicinato il mondo alla Chiesa". I gruppi privilegiati per Wojtyla erano i malati, i poverie i giovani, ha poi sottolineato Dziwisz. "in tutti i viaggiche ha compiuto, anche qui a Roma, visitava sempre i malati,gli ospedali", ha continuato ricordando quando una voltaGiovanni Paolo II abbraccio' e bacio' un bambino malato diAids. "Tutti erano attenti a non avvicinarsi troppo, ma luiprese tra le mani il bambino, lo bacio' e lo abbraccio'...".Giovanni Paolo II ha viaggiato tanto in Africa e Asia "pergridare, dare una voce ai poveri e agli ammalati". Infine igiovani. Wojtyla fin dall'inizio, ha affermato Dziwisz, sentivache a loro "occorreva dare risposte". "Nutriva una grandefiducia in loro. Tramite i giovani vedeva il futuro dellacivilta' e della Chiesa". (AGI).