(AGI) - CdV - Anche in Italia "s'impone con urgenza una rinnovata presenza dei cristiani nel campo sociale e politico". Ne e' convinto Giovanni Paolo II che ha chiesto ai vescovi di tradurre nella realta' del nostro paese gli orientamenti della recente enciclica sociale "Centesimus annus". Nella nostra societa', ha detto il Papa, "il compito dei credenti non solo non e' secondario ma risulta essere determinante per la difesa e per la promozione dei valori politici, economici, sociali, culturali in ordine ad un autentico progresso della convivenza". Cio' perche' gli aspetti controversi che caratterizzano la realta' di oggi, ha spiegato il Pontefice, "rimandano soprattutto alla collocazione sia dell'individuo con la sua autonomia personale, sia dei corpi intermedi alla luce del principio di sussidarieta' di fronte agli interventi dello stato". Si tratta in definitiva di una "errata concezione della natura della persona" e della "soggettivita' della societa' la cui prima causa e' l'ateismo".