(AGI) - Roma, 20 ott. - Roma e' la citta' con il piu' altonumero di ambasciate al mondo ma non ha mai sfruttato appienoquesta sua 'internazionalita'': per rimediare torna anchequest'anno il Festival della Diplomazia, un calendario fitto dieventi per "spiegare a un pubblico piu' vasto dei soli addettiai lavori qual e' il ruolo della diplomazia oggi con i suoiaccordi, negoziazioni, istituti multilaterali" i cui effettifanno parte della nostra quotidianita'. Cosi' GiorgioBartolomucci, segretario generale del Festival, spiega all'AGIl'obiettivo di una kermesse arrivata ormai alla sesta edizione.Un'occasione per portare i riflettori su Roma, una "citta'globale che ha il piu' alto numero di ambasciate, tra quelleaccreditate presso lo Stato, la Santa Sede, il polo delleNazioni Unite, San Marino e il Sovrano Ordine di Malta", senzacontare la gran quantita' di "accademie culturali, istituti e igiornalisti della stampa estera con 400 testate registrate". Inquesto modo, ha aggiunto, si vuole "informare l'opinionepubblica" ma anche "capire cosa ne pensa delle scelte compiute"in politica estera. Dedicato alla "Crescita inclusiva, lediseguaglianze e gli squilibri politici", il programma diquest'anno spazia dalla geopolitica al design. Tema di strettaattualita', quello appunto della crescita inclusiva, che e'stato scelto alcuni mesi fa dagli organizzatori con una certalungimiranza, come dimostra "il discorso pronunciato da BarackObama, l'enciclica di Papa Francesco e per ultimo il recentepremio Nobel all'economista Angus Deaton per i suoi studi sullapoverta' e consumi". Da qui, la scelta di focalizzarel'attenzione sulle "diseguaglianze economiche, di genere, dietnia, di religione, disuguaglianze tra nord e sud, all'internodei Paesi ma anche fra i Paesi: tutto cio' e' fonte diconflitti, emigrazione, lotta, fuga", ha ricordato ilsegretario generale, facendo riferimento a un "concetto moltoattuale nella societa' che pensava di aver trovato nellaglobalizzazione una formula per ridurle e invece forse le haaumentate". E guardando anche al passato e ai momenti cruciali chehanno segnato la storia recente, il festival ribadisce lostrumento del dialogo e delle negoziazioni tra i Paesi comemodello per trovare soluzioni alle crisi, celebrando - a modosuo - due appuntamenti cruciali, il Congresso di Vienna del1815 e la nascita delle Nazioni Unite nel 1945. Nel primo caso,"utilizziamo il "dietro le quinte" per raccontare come i variPaesi si accordavano tra loro", mentre per il 'compleanno' delPalazzo di Vetro, "invece di fare una celebrazione quasiagiografica, come format abbiamo scelto quello del grandeprocesso: ci saranno un pm, Federigo Argentieri, e un difensorespeciale, Franco Frattini, una giuria popolare e il giudice, Ferdinando Imposimato, che raccogliera' i voti del pubblico ealla fine dara' la sentenza". (AGI).