(AGI) - Milano, 26 ott.- La lotta allo spreco alimentare non e'solo un tema molto attuale di cui e' importante discutere ma e'anche una battaglia che va affrontata da ciascuno di noi anchenel proprio frigorifero. Lo ha spiegato oggi a Spazio Donna nelPadiglione Italia nell'ambito del ciclo di Eventi proposti dalMinistero della Salute, il presidente dell'Associazioneitaliana di dietetica e nutrizione clinica, Antonio Caretto. "Alivello mondiale - ha spiegato - lo spreco alimentare causa laperdita, ogni anno di un miliardo e trecento milioni ditonnellate di cibo. Si tratta di 4 volte la quantita' di ciboche sarebbe sufficiente a nutrire gli ottocento milioni diuomini, donne e bambini che ancora vivono in condizioni dimalnutrizione. Agire in questo campo e' un imperativocategorico, dal momento che nei paesi ricchi si muore diobesita' mentre in quelli poveri, si muore per fame. C'e' unosquilibrio che va corretto". Il punto critico e' la totaledivergenza che c'e' tra la domanda e l'offerta di cibo. "Nonc'e' un accordo tra consumo e produzione. E' un problema diinfrastrutture certo, ma anche di logistica che rendono menofacile la conservazione dei prodotti in certi paesi piuttostoche in altri - ha spiegato - mentre e' piu' facile in paesiattrezzati. Non si tratta pero' solo di un problemaindustriale". Il rapporto Waste Watcher 2013, ad esempio,rivela che a livello domestico in Italia si sprecano mediamenteil 17% dei prodotti ortofrutticoli acquistati, il 15% di pesce,il 28% di pasta e pane, il 29% di uova, il 30% di carne e il32% di latticini. Tra le cause dello spreco vi sono le cattiveabitudini alimentari e la mancanza di informazioni sul correttoutilizzo e conservazione di cibo. Per esempio fare la spesa unsalo giorno alla settimana ha spiegato induce a riempire ilcarrello in maniera non pianificata, e produce una sistematicaquantita' di spreco . "Persino negli ospedali - dice Caretto -ci sono i paradossi dello spreco di cibo da un lato e dellamalnutrizione dei pazienti ricoverati dall'altro. I settori sucui dobbiamo intervenire sono davvero molti, ci auguriamo diriuscire a farlo in maniera sempre piu' capillare''. (AGI).