(AGI) - Roma, 15 giu. - L'italica pagnotta batte la sofisticatabaguette con l'Italia che e' incontrastata leader in Europa conben cinque pani riconosciuti e tutelati dall'Unione europea. E'quanto rende noto la Coldiretti all'Expo dove, al PadiglioneColdiretti, e' stata allestita la piu' ampia rassegna dellespecialita' tradizionali delle diverse regioni. La Coppiaferrarese, la pagnotta del Dittaino, il pane casareccio diGenzano, il pane di Altamura e il pane di Matera sono iprodotti registrati e tutelati a livello comunitario che hannopermesso all'Italia di conquistare il primato Europeo ma -sottolinea la Coldiretti - sono centinaia le specialita'tradizionali censite dalle diverse regioni. Si va dal "Panecafone" della Campania, cosi' chiamato perche' con questotermine erano chiamati i contadini al tempo dei Borboni, al"Pan rustegh" della Lombardia che giustifica il vecchio detto"pane di villano, rustico ma sano", dal "Pan ner" della ValD'Aosta ottenuto da un impasto di segale e frumento, alla"Lingua di Suocera" piemontese nel cui nome e' sin troppoevidente il riferimento, per la verita' un po' cattivello, allalunghezza della lingua delle suocere. Scontro tra Igp -prosegue la Coldiretti - passando dal "pane casareccio diGenzano", il "decano" dei pani italiani certificati, avendoottenuto la tutela comunitaria nel lontano 1997, al "Pane diMatera", orgoglio della Basilicata (Igp dal 2008) anche per lalunghissima tradizione documentata risalente al Regno diNapoli. Ma c'e' anche una sfida tra Dop se si comparano i pregidel "Pane di Altamura" che viene ottenuto dal rimacinato disemola di grano duro, ricavato dalla lavorazione di grani duricoltivati nel territorio della Murgia barese con quelli della"Pagnotta del Dittaino", un pane caratteristico del cuoredella Sicilia realizzato con grano duro coltivato nelterritorio di numerosi comuni tra l'ennese ed il catanese, lacui vocazione cerealicola si perde nella leggenda legandosi almito della "dea delle messi" Demetra/Cerere. continua laColdiretti - diversi e riconoscibili anche per la forma: daquella "ritorta" della Coppia ferrarese (detta in dialetto"ciupeta") sempre presente nei fastosi banchetti rinascimentalidella corte estense a quella del "Pane di Cerchiara" che sicaratterizza, oltre che per la pezzatura che va dai due ai trechili e mezzo anche per la forma rotonda con una gobba, dettaanche "resella" o "sella" o infine a quella infinitesimamentesottile del "Pane carasau", originario della Barbagia e diffusoin tutta la Sardegna, conosciuto con il nome italiano di cartamusica (o carta da musica) per la sua caratteristicacroccantezza, che ne rende rumorosa la masticazione. Numerosi,infine, sono i pani che hanno consentito la riscoperta di granisoppiantati da varieta' piu' moderne, sacrificati sull'altaredell'aumento della produttivita' o delle necessita' tecnichedell'agro-industria come e' il caso del "Pane contadino digrano senatore Cappelli" rinato in Molise o dei pani abruzzesi"Carosella" e "Solina" che hanno rivitalizzato - conclude laColdiretti - due particolari grani teneri coltivati sin daltempo dei Romani, il primo con un discreto contenuto di glutinee di semola e con un equilibrato contenuto di amido che lorende versatile e ottimo anche per la panificazione, ilsecondo, particolarmente resistente al freddo, coltivato inalcuni comuni montani del Parco Nazionale del Gran Sasso. (AGI)
(vai allo speciale 'Eni for Expo')