(AGI) - Rho (Milano), 2 ott. - "La dieta e' una terapia equindi si parla di prescrizione dietetica. Per mettere a puntouna terapia serve una diagnosi e la diagnosi la fa il medico".Cosi' il medico nutrizionista dell'associazione italianadietetica e nutrizione clinica e dell'azienda ospedalieraSenese, Barbara Paolini,ha messo in guardia dal rischio dellediete fai da te, chiarendo come sia fondamentale rivolgersi aspecialisti per non incorrere nei rischi di un'alimentazionenon controllata. "Da un lato - ha spiegato l'esperta in unodegli appuntamenti organizzati a Expo dal Ministero dellaSalute - abbiamo una crescita negli ultimi anni di obesita' esovrappeso, mentre dall'altro web e riviste promuovono modellicosi' detti vincenti magri e belli. Se questo aiuta a porrel'attenzione sulla necessita' di un mangiare sano, allo stessotempo sviluppa l'istinto a perdere peso e a farlo nel modo piu'breve possibile". Secondo quanto reso noto, in Italia il 77% degli uomini el'83% delle donne si vede sovrappeso e 1 su 3 ricorre a dietefai da te per perdere peso; in particolare, il 13% si affida adiete trovate su libri e riviste o su internet; fra gliadolescenti il 40% ha deciso da solo cosa e quanto mangiare. "I rischi di una dieta fai da te - ha spiegato Paolini -,attengono a piu' aree. Dal punto di vista biologico siproducono danni organici e un adattamento del metabolismo sulnuovo regime calorico, per il quale al termine della dieta siassiste al recupero, spesso anche aggravato, dei chili persi.C'e' poi una compromissione della composizione corporea perche'si perde soprattutto acqua e massa muscolare, mentre inizianoad aumentare gli stimoli biologici per accrescere appetito.C'e' abbassamento degli zuccheri e di ormoni come per esempiola ferotonina con la conseguenza di irritabilita', stanchezza edepressione, che fa percepire ancora di piu' il bisogno di cibidolci e quindi una perdita controllo". Il medico ha fattoquindi notare che le diete "oltre che restrittive sono monotonee causano quindi carenze nutrizionali di vitamine e saliminerali". Infine, l'aspetto psicologico legato all'ansia eall'irritabilita' che porta a "focalizzare l'attenzione sulcibo, le cui conseguenze piu' gravi sono i disturbi delcomportamento alimentare soprattutto tra adolescenti". (AGI).